Nel pellegrinaggio, come nel deserto, l’uomo si pone di fronte alle scelte essenziali della vita. Durante il viaggio è concessa ai pellegrini l’opportunità di identificare i mali causati dalla superbia, dall’idolatria del denaro e del potere che hanno infiacchito l’umiltà e la semplicità originaria dell’umanità. Farsi pellegrini in compagnia di un cavallo significa ricevere uno straordinario aiuto da un animale nobile e mansueto per tentare di recuperare l’umiltà e la purezza necessarie a cavalcare sul lungo e malagevole sentiero che porta verso le beatitudini evangeliche. Praticando tutte quelle attività equestri che vengono svolte in campagna e che si basano sul rapporto tra uomo, cavallo e ambiente, accade di vivere più intensamente e con vera purezza l’intimità con Dio.
Quella mattina il leone si svegliò come sempre in una bella giornata di sole, ma una forte odore che non aveva mai sentito gli arrivò dritto nel naso e lo fece innervosire per tutta la giornata. Era un odore al quale avrebbe dovuto abituarsi, lo avrebbe sentito per un bel po’. Era una puzza di polvere e sudore, un odore acre che ti entrava in gola. Solo un olfatto fine come il suo poteva percepirlo.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa – Cavalleria Repubblica Fiorentina – festeggia il suo Santo Patrono San Ludovico d’Angiò, Vescovo di Tolosa. Nato a Brignoles in Provenza nel Febbraio 1274 e ivi morto il 19 Agosto 1297, figlio di Carlo d’Angiò, Re di Napoli. Da ragazzo fu condotto prigioniero con i fratelli presso il Re di Aragona ed ebbe occasione di conoscere i Francescani. Riacquistata la libertà, rinunciò al trono e ad ogni altra prospettiva di grandezze terrene. Ludovico venne ordinato sacerdote nel Febbraio 1296, a ventidue anni, e ordinato Vescovo di Tolosa nel Dicembre successivo. Fu inviato a reggere la diocesi di Tolosa. Nel suo breve episcopato Ludovico improntò la propria vita alle rigide regole della povertà francescana. Predilesse i poveri, i malati, i giudei vittime di persecuzione ed emarginazione e i carcerati ai quali si recava spesso a far visita. Ludovico venne elevato agli onori degli altari nel 1318 da Giovanni XXII, presenti sua madre e il fratello Roberto. Un condensato di grandezza in una vita durata appena 23 anni; il titolo di d’Angiò proviene dalla dinastia angioina, fondata alla fine del secolo IX da Folco il Rosso, signore della antica contea di Angiò; nel 1234 Angiò fu annessa alla Francia dal Re San Luigi IX (1214-1270) e da lui assegnata al fratello Carlo nel 1246.
Il pellegrinaggio dei Cavalieri di Parte Guelfa si è concluso con il desiderato arrivo a Roma per testimoniare a Papa Francesco l’amore dei fiorentini. I messaggi di molte istituzioni civili e religiose di Firenze tra le quali la lettera di invito e saluto del Sindaco Dario Nardella, del Vicario dell’Arcidiocesi di Firenze Andrea Bellandi, del Provveditore della Misericordia Andrea Ceccherini e del Capitano Generale di Parte Guelfa Andrea Claudio Galluzzo sono stati recapitati alla Prefettura della Casa Pontificia il 2 Agosto 2015.
La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di vie, dette anche vie Romee, che conducevano dall’Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma. Nel meridione d’Italia, in particolare in Puglia, è attestata inoltre una via Francesca, legata alla pratica dei pellegrinaggi, che taluni accostano alla via Francigena sostenendo esserne la prosecuzione a sud, verso Gerusalemme, benché non esistano prove storiche di tale affermazione. I primi documenti che citano l’esistenza della Via Francesca risalgono al IX secolo e si riferiscono a un tratto di strada nell’agro di Chiusi a sud di Siena.
Il pellegrinaggio dei Cavalieri di Parte Guelfa a Roma, nel 150° anniversario di Firenze Capitale d’Italia, nell’anno nel quale Firenze riceverà la visita papale e sarà sede del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana, ha il significato profondo di testimoniare a Papa Francesco l’amore dei fiorentini attraverso il sacrificio e l’umiltà che ogni pellegrinaggio impone. Al Pontefice saranno recapitati i messaggi di molte istituzioni civili e religiose di Firenze tra le quali la lettera di invito del Sindaco ed altri speciali doni e documenti legati alle tradizioni religiose fiorentine quali simboli di affezione e di ospitalità. I pellegrini lasceranno Firenze dopo la celebrazione della Santa Messa in Santa Maria del Fiore in occasione della Festa di Sant’Anna, Patrona delle Arti Fiorentine, che si terrà la mattina di Domenica 26 Luglio 2015, e, ricevuta la benedizione, attraverseranno in corteo il centro cittadino fino a Porta Romana.
La risorta Parte Guelfa, arciconfraternita cavalleresca fiorentina a servizio del Comune e dell’Arcidiocesi di Firenze erede dell’antica magistratura fiorentina edificata nel 1266 grazie all’approvazione di Papa Clemente IV, espressione dell’Ufficio Feste e Tradizioni Popolari Fiorentine incardinata nel Corteo Storico della Repubblica di Firenze come Cavalleria della Repubblica Fiorentina, organizza la FESTA GUELFA con giostre equestri e giochi d’arme e cavallo a titolo dimostrativo e sotto il patrocinio e la direzione di CONI e FISE a favore della Fondazione ANT, per la lotta contro i tumori, nella giornata di Sabato 27 Giugno 2015 in Piazza Santa Croce a partire dalle ore 17.00. L’ingresso avrà il valore di 5 euro a persona e sarà totalmente devoluto alla Fondazione ANT, meritoria istituzione che da anni si occupa di ricerca, formazione e prevenzione in ambito oncologico.
Nel 2016 la Parte Guelfa e la Città di Firenze hanno celebrato il Giubileo Guelfo, i 750 anni della nascita della più gloriosa e importante delle magistrature fiorentine. Nell’anno del Signore 2016 tutti i membri dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa – Cavalleria Repubblica Fiorentina, si sono impegnati a fornire la restituzione, precisa, materialmente visibile, vibrante e riconoscente, dell’istituzione che è stata baluardo delle libertà di Firenze. La Parte Guelfa rappresenta per molti aspetti il meglio di Firenze: la sua identità, la sua libertà, la sua civiltà e la sua cultura. Nella Parte Guelfa tutte le autorità cittadine ritrovano la più antica e pura forza del Popolo di Fiorenza, un amore inestinguibile vincolo d’onore tra i veri Fiorentini. Celebrare la Parte Guelfa nella ricorrenza dei 750 anni ha avuto il significato di riaffermare con forza un collegamento storico con la più bella identità di Firenze, un valore profondamente sentito dai Fiorentini del XXI secolo, premessa irrinunciabile della costruzione di un futuro ancorato alle radici più vive, sane e profonde della Città del Giglio.