La statua di San Ludovico di Tolosa fu commissionata a Donatello dalla Parte Guelfa e fusa tra il 1423 e il 1425. Oggi è conservata nel refettorio del Museo di Santa Croce a Firenze ma l’opera segnò il debutto di Donatello alla fusione del bronzo e venne ordinata dalla Parte Guelfa per il proprio magnifico tabernacolo nella facciata della chiesa di Orsanmichele, quello posto al centro del lato principale lungo via de’ Calzaiuoli.
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La Sacra Famiglia di Parte Guelfa è un dipinto a tempera su tavola di Luca Signorelli, databile al 1490 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. L’opera venne dipinta per il Palagio di Parte Guelfa di Firenze e fu una delle prime prove dell’artista sul tema del tondo contenente una Sacra Famiglia o una Madonna col Bambino. È citata da Giorgio Vasari ne “Le vite de’ piu eccellenti pittori, scultori, et architettori” che nel 1568 si esprime così: “Dipinse ancora un tondo di una Nostra Donna, che è nell’udienza de’ capitani di Parte Guelfa, bellissimo”. Già collocata nella Camera della Comunità o Sala delle Udienze, con un’autorizzazione dell’anno 1800 venne consentito il suo trasferimento agli Uffizi, effettivamente eseguito il 27 gennaio 1802. Il magnifico dipinto circolare è stato restaurato nel 2000.
La storiografia ha mostrato negli ultimi decenni un forte interesse in merito al ruolo politico femminile tra le fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento, ma ha faticato a considerare la declinazione militare di questa dimensione come qualcosa di organico alla funzione di governo. Tuttavia, come ha scritto Sophie Cassagnes-Brouquet, le parole per designare la donna cavaliere «existent au Moyen Âge, en latin comme dans les langues d’oïl et d’oc, non seulement pour désigner la femme d’un chevalier, mais aussi la cavalière, celle qui combat à cheval, ou encore la dame qui appartient à un ordre de chevalerie» (Cassagnes-Brouquet, p. 9). Il prototipo di fede è coraggio è naturalmente Giovanna d’Arco, la santa guerriera, spinta da voci interiori a impegnarsi per la liberazione della Francia. Distintasi per il valore sul campo di battaglia e per il suo modo intenso di vivere il messaggio cristiano, liberò Orléans, fu catturata, processata per eresia, arsa viva il 30 maggio 1431 e riabilitata per diventare finalmente patrona di Francia.
Papa Pio V, pontefice domenicano protagonista della Controriforma, gioca un ruolo fondamentale nella storia di Firenze e della Toscana. Questo frate predicatore di origini liguri venne ordinato sacerdote domenicano a Genova, per la sua rigida disciplina venne poi nominato anche rettore di alcuni conventi. Commissario dell’Inquisizione Romana venne nominato prima vescovo e poi papa nel 1566, una scelta frutto dell’accordo tra i cardinali Carlo Borromeo e Alessandro Farnese. Fu lui che concesse il titolo di Granduca di Toscana nel 1569 e il 5 marzo del 1570 Cosimo de’ Medici da lui ricevette l’incoronazione solenne a Roma. Il noto ritratto di Cosimo I in armatura da parata, eseguito da Angelo Tori, detto il Bronzino, quando Cosimo I era ancora duca di Firenze.
L’impegno nella lotta partigiana da parte dei cattolici ha attirato negli anni l’interesse di storici e memorialisti grazie ai quali si sono documentate molte vicende, come quelle delle divisioni Fiamme Verdi operanti in Emilia e in Lombardia nelle quali, tra gli esponenti di spicco, ricordiamo Giuseppe Dossetti, Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, Luigi Ercoli e don Domenico Orlandini, delle brigate Osoppo in Friuli e delle Brigate del Popolo. Inoltre anche dove non vi furono vere e proprie divisioni identificabili da una matrice cattolica, la partecipazione di questi alla Resistenza fu vasta e qualificata come è stato ampiamente documentato.
L’autore ripercorre le tecniche venatorie del Medioevo, incentrando l’analisi sul rapporto tra uomo e natura, sulla concezione che si aveva della foresta e sull’uso della stessa da parte dell’uomo di allora. Attraverso il dispiegarsi delle tecniche di caccia dei nobili fino ad approdare alla sponda della caccia dei poveri e di coloro che molto spesso vivevano ai margini della società. Studiare la nobile arte della falconeria osservando il valore simbolico che assumeva agli occhi di chi la praticava.
Oltre che sullo sport, a Fieracavalli Verona 2017, i riflettori sono stati puntati sull’equiturismo, fenomeno in crescita in tutta Europa e che nella sola Italia conta centoventimila praticanti assidui, un milione di appassionati stimati e un indotto che raggiunge i novecento milioni di euro.
La Parte Guelfa, Cavalleria della Repubblica Fiorentina, realizzerà alla presenza del Ministro dello Sport Luca Lotti la Giostra d’Autunno 2017, un torneo nella disciplina equestre degli anelli, presso gli spazi all’aperto della sede della Cooperativa di Legnaia il prossimo Sabato 7 Ottobre 2017. La giostra sarà preceduta da un corteo storico con la presenza di Armati, Cavalieri e Staffieri di Parte Guelfa, la quale è orgogliosa di collaborare con la generosa Cooperativa di Legnaia, attiva dagli albori del XX secolo quando un frate cappuccino, Padre Pancrazio, figlio di contadini che lavoravano orti intorno a Firenze, riunì quegli agricoltori spiegando loro la cooperazione e la necessità di unirsi per rendere più vantaggioso e umano il faticoso lavoro dei campi.
I magnifici mosaici del Battistero di Firenze ricoprono la cupola interna e la volta dell’abside dell’edificio e rappresentano uno dei più importanti cicli musivi del medioevo italiano. Creati a partire dal 1225, vennero completati verso il 1330, utilizzando i cartoni di grandi pittori fiorentini, tra i quali Cimabue, Coppo di Marcovaldo, Meliore e il Maestro della Maddalena, ad opera di mosaicisti probabilmente veneziani. La decorazione musiva ebbe inizio nell’abside, ad opera del frate francescano Jacopo, che Vasari confuse poi con Jacopo Torriti. Un’iscrizione distribuita nei quattro peducci ricorda la data di inizio dei lavori. Il rivestimento a mosaico della cupola fu impresa difficile e dispendiosa.
Guidata da Monsignor Vasco Giuliani, Canonico del Capitolo Metropolitano di Firenze e di San Lorenzo, Rettore di Orsanmichele e di San Carlo nonché Cappellano Maggiore di Parte Guelfa, una delegazione di pellegrini guelfi ha visitato la bellissima città di Assisi lo scorso Sabato 2 Settembre 2017. Nella mattinata Monsignor Giuliani ha concelebrato la Santa Messa presso la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Assisi in occasione del pellegrinaggio dei confratelli della Parte Guelfa di Firenze giunti in preghiera presso il Santuario della Porziuncola.