L’Università degli Studi di Firenze ha le sue origini nello Studium che la guelfissima Repubblica Fiorentina volle far nascere nel 1321. Sul gonfalone dell’Università di Firenze campeggiano per questo gli stemmi della Città, del Popolo e della Parte Guelfa di Firenze. Le discipline allora insegnate erano il diritto, civile e canonico, le lettere e la medicina. Come docenti furono chiamati molti nomi famosi: Giovanni Boccaccio fu incaricato di tenere lezioni sulla Divina Commedia. L’importanza dello Studium fu sancita da una Bolla di papa Clemente VI, con la quale furono riconosciuti e convalidati i titoli da esso rilasciati, gli furono estesi i privilegia maxima già concessi alle Università di Bologna e di Parigi, vi fu istituita la Facoltà di teologia. Nel 1364 con l’imperatore Carlo IV, lo studio fiorentino diventa università imperiale. I Medici, al momento del loro avvento al governo della Toscana, lo esiliarono a Pisa nel 1472: da quell’anno i trasferimenti diventarono frequenti, a seconda dei cambiamenti di governo. Carlo VIII lo riportò a Firenze dal 1497 al 1515 anno in cui, con il ritorno dei Medici lo Studium venne nuovamente spostato a Pisa.
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La Parte Guelfa, dal 1478 in poi, provvedette ogni anno alla spesa per il cero “el quale si porta honorevolmente con chompagnia di molti preti e con le trombe”. Il cero venne stato poi sostituito dal portafuoco, opera devozionale di pregiata fattura che nel Sabato Santo il corteo storico della città viene a prelevare solennemente per l’accensione in Duomo del fuoco sacro e, con esso, del cero pasquale, simbolo della risurrezione di Cristo. Ad accompagnare il Portafuoco realizzato dalla Parte Guelfa, venne ricamato uno stendardo nei colori della Speranza, della Fede e della Carità: verde, bianco e rosso. Gli storici colori della Parte Guelfa e dalla seconda metà del XIX secolo in poi anche della bandiera nazionale italiana.
I potenti cavalli di Tessaglia furono protagonisti sotto le mura di Troia guidati da intrepidi achei su sofisticati carri da combattimento e vennero abbondantemente documentati nell’Iliade, opera ascrivibile al IX secolo avanti Cristo narrante le gesta della guerra di Troia, combattuta nella tarda età del bronzo, tra la fine del XIII e l’inizio del XII secolo. Con gli equidi, negli scontri tra carri e nelle gare di velocità negli ippodromi, furono valorosi eroi gli aurighi. Celebre il caso di Ettore il quale dovette cambiar auriga per ben tre volte, perché nello scontro i cocchieri perdevano la vita più facilmente del guerriero che montava sul carro in posizione più protetta e si scontrava con l’avversario ben protetto dalla corazza e dallo scudo.
L’illustrazione dell’Araldica della Città di Firenze curata dall’Arciconfraternita di Parte Guelfa e ospitata dall’Opera di Santa Maria del Fiore presso il Centro Arte e Cultura in Piazza San Giovanni 7 nel cuore di Firenze, sarà protagonista del racconto di Luciano Artusi e Riccardo Mugellini il prossimo Sabato 28 Aprile 2018 quando si terrà la quinta sessione aperta al pubblico del Corso Formativo 2017/2018 propedeutico all’ammissione all’investitura 2018. Coloro che non hanno ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante le sessioni formative.
All’interno del sistema venoso pulsante di strade e vicoli, in cui ogni momentanea ombra tremolante di debolezza e sconfitta contiene un’eternità raggiante di dignità e splendore, il labirinto leonino di Firenze duecentesca si vide sottomesso e stordito dal ruggito rauco di un regime riottoso: ivi, il diluvio di fiamme del feudo dispotico inonda il popolo con un’arida abrasività, come Federico di Antiochia, installato come Podestà della città dal suo padre, Imperatore Federico II – le tracce della cui tirannia tenebrosa sono bruciate nella pelle della storia nella testemonianza della profeta e mistica francescana, Umiliana de’Cerchi, con tutta la acutezza abbagliante del suo reliquiario d’argento dalle mani di Lorenzo Ghiberti a Santa Croce – affonda i suoi artigli nel terreno fertile della Toscana.
Il racconto della Firenze antica e medievale curato dall’Arciconfraternita di Parte Guelfa e ospitato dall’Opera di Santa Maria del Fiore presso il Centro Arte e Cultura in Piazza San Giovanni 7 nel cuore di Firenze, sarà protagonista il prossimo Sabato 14 Aprile 2018 alle ore 10.00 ove si terrà la terza sessione aperta al pubblico del Corso Formativo di Parte Guelfa 2017/2018 propedeutico all’ammissione alle investiture 2018.
Nell’antichissima Chiesa di Santa Felicita lo scorso Venerdì 6 Aprile 2018, le associazioni musicali “KOF” del Maestro Giacomo Benedetti, organista titolare di Santa Felicita, e “Le Arti M.A.P.S Academy” del Maestro Giacomo Granchi, dopo l’iniziativa di successo dello scorso anno con il concerto a offerta libera a favore della ricostruzione di Amatrice, città drammaticamente nota alle cronache per la sua quasi totale distruzione nel recente terremoto del 2016, ha proposto per il 2018 una nuova iniziativa destinata questa volta alla città di Aleppo in Siria.
Bando sulla Giostra di Madonna Libertà nell’arte equestre della giostra all’incontro solita farsi annualmente in Piazza Santa Croce in onore di San Ludovico d’Angiò, patrono della Parte Guelfa, e di San Giovanni Battista, patrono della Città di Firenze.
Candidature dei Giostratori e dei Corsieri
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, organizzatrice dell’annuale Giostra del Giglio e storica realizzatrice della Giostra di Madonna Libertà che si svolgerà in data da determinare nel Giugno del 2019 in Piazza Santa Croce a Firenze, dichiara ufficialmente aperte le candidature per gli aspiranti binomi.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, nella Settimana Santa 2018, porta avanti la tradizione pasquale della Guardia d’Onore al Santissimo Sacramento a seguire le celebrazioni del Giovedì Santo presso la Chiesa di San Carlo di Via Calzaiuoli, sede ecclesiastica della Parte Guelfa insieme a Orsanmichele. La Settimana Santa rinnova il suo invito a vivere il mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo con l’auspicio che questa sollecitazione spirituale possa sempre risuonare efficacemente nel cuore di ciascuno di noi affinché possiamo mantenere nella nostra Arciconfraternita lo spirito di comunione, carità ed appartenenza che può renderci capaci di vivere coerentemente il nostro impegno di Cavalieri e Dame di Parte Guelfa. La Guardia d’onore è un servizio svolto presso luoghi simbolici destinato a mostrare che quei simboli sono degni d’onore, ossia di una particolare reverenza e consiste nel montare la guardia.
Tutti conoscono la storia di Pazzo di Ranieri de’ Pazzi e di come si distinse sui campi di battaglia della prima crociata, conclusa vittoriosamente nel 1099, arrampicandosi per primo sulle mura di Gerusalemme con un grande atto di eroismo. Goffredo di Buglione volle ricompensare il suo impavido gesto donandogli tre schegge della pietra del Santo Sepolcro di Cristo. Pazzino, così soprannominato in città, quando tornò a Firenze nel 1101 portando le sante reliquie che hanno un valore rituale inestimabile per il credente fiorentino: con queste pietre focaie si accende il cero pasquale del Duomo di Firenze nella celebrazione liturgica più solenne dell’anno. In tale cerimonia intervengono ancora oggi i cavalieri del Santo Sepolcro. La famiglia Pazzi apparteneva alla Parte Guelfa e le pietre furono ubicate nella chiesa di riferimento dei guelfi, la Chiesa di Santa Maria sopra Porta, detta anche di San Biagio. Nel 1785 fu soppressa e fu annessa al priorato della chiesa di Santi Apostoli che diventò Chiesa di Santi Apostoli e San Biagio.