Francesco d’Assisi nacque nel luogo che si trova tra i fiumi Topino e Chiascio e che scende dal monte Ausciano e degrada alla costiera del monte Subasio, dal quale, Perugia riceve il calore estivo e il freddo invernale dal lato di Porta Sole; dalla parte opposta del monte ci sono invece Nocera Umbra e Gualdo Tadino, in posizione svantaggiosa. Da questa costiera del monte, dove essa è meno ripida, ad Assisi, nacque un Sole per il mondo intero, Francesco, e come il Sole vero e proprio, sorge talvolta dal fiume Gange, all’equinozio di primavera, quando è più luminoso. Perciò, se qualcuno parla di quella città, non la deve chiamare Ascesi, Assisi, ma Oriente, poiché ha dato i natali al santo. Quindi per Dante, Francesco è l’Oriente, e con esso ha inizio un nuovo ciclo, colui che, nascendo con una “illuminazione” completa, potrà unire tutte le scuole.
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I Dragoni prendevano il nome molto probabilmente dal nome della corta carabina di cui erano armati e si trattava soldati a cavallo a metà strada tra la cavalleria pesante e la leggera e vennero molto impiegati nei secoli XVII e XVIII. Studiosi importanti collegano l’origine dei Dragoni agli Archibugieri a cavallo italiani del XVI secolo, introdotti in Francia dallo Strozzi nella prima metà del Cinquecento. Altri autori invece affermano che Giovanni dalle Bande Nere introdusse, fin dal 1520 circa, l’uso di trasportare i suoi archibugieri sopra ronzini di poco prezzo, dai quali smontavano per combattere. E da questo fatto deriverebbero i Dragoni.
Venerdì 12 Ottobre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare la grande storia della cavalleria dall’antichità passando dagli eserciti mercenari rinascimentali fino alla seconda guerra mondiale. L‘incontro si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
Venerdì 5 Ottobre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare il rapporto tra Dante e Firenze e la geopolitica europea medievale nella quale Firenze era calata all’avvento della Parte Guelfa. Il lungo percorso didattico è propedeutico all’ammissione all’investitura dei Cavalieri di Parte Guelfa 2018 e coloro che non avessero ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante l’incontro che si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
La morte di Corso Donati, scolpita in versi da Dante con una vendicativa perfidia, è quasi divenuta simbolo del destino che rovescia chi si è innalzato con smodata superbia. Il 6 ottobre 1308, mentre a cavallo cerca di fuggire fuori Firenze, lasciato solo dai molti che lo avevano seguito e osannato, tranne Gherardo Bordoni che ne condividerà la morte, il prode cavaliere Corso cade da cavallo; ma rimasto impigliato nella staffa viene trascinato e martoriato nella polvere fin nei pressi del convento vallombrosano di San Salvi dove viene finito a colpi di lancia da fiorentini e mercenari catalani. In tal modo il “gran barone” – come era stato soprannominato – pagava la pretesa di volersi porre al si sopra degli altri cittadini e delle leggi pur avendo saputo condurre di fatto con successo una spregiudicata vita politica che aveva visto anche l’affermazione della sua fazione dei Neri, il gruppo più intransigente del ceto dirigente guelfo.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa celebra i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, i guerrieri di Dio, i quali nell’Apocalisse di Giovanni sono ricordati in combattimento contro il drago infernale. Un ruolo speciale è riconosciuto tra essi a San Michele quale patrono e protettore del popolo Ebraico, guardiano e custode della Chiesa Cattolica, patrono di Città del Vaticano, di Francia, Ucraina, Bielorussia, Germania, Normandia, e delle città di Bruxelles e Kiev. San Michele è anche protettore degli Infermi, delle Forze dell’Ordine, dei Marinai, dei Paracadutisti e dei Vigili del Fuoco.
Rieccheggiando raucamente tra il vento del tempo e tra vendetta e trionfo, la ferocità fragile della libertà leonina di Firenze si innalza con il valore umanistico dell’uomo vitruviano, come una montagna che raggiunge l’altezza celeste di virtù: il suo sguardo di saggezza protegge il popolo nel nido del bene comune, come la stabilità dei cancellieri della Republica sopra i conflitti del Priorato; mentre il suo braccio benefico nutre il fervore nascente della studiosità, come la biblioteca di San Marco dentro le mura robuste dell’abbraccio paterno di Cosimo il Vecchio; e, allo stesso tempo, il rombo del suo ruggito contiene l’intero della cavalcata clamorosa della forza guelfa sotto la guida di Amerigo di Narbona nella battaglia di Campaldino, assordando così la preda perniciosa del terrore e della tirannia.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa piange la scomparsa del suo Cavaliere Onorario Luciano Consorti, pluridecorato servitore dello Stato nell’Arma dei Carabinieri come maresciallo maggiore aiutante in incarichi speciali spesso impegnato nell’aiuto a tantissime persone. Fiorentino emigrato in Romagna, uomo gioviale e molto amato è stato fondatore del Viola Club Romagna. Alla famiglia Consorti ed in particolare al figlio, Pier Luigi, Cavaliere Ordinario di Parte Guelfa, tutta l’Arciconfraternita rivolge le più sentite condoglianze. L’indimenticabile babbo Luciano ha onorato la Parte Guelfa e Firenze con la sua vita. Le esequie si sono tenute Mercoledi 19 Settembre 2018 scorso presso la chiesa di San Giovanni Evangelista a Forlì. Marzocco! Marzocco! Marzocco!
Venerdì 14 Settembre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare la storia dell’equitazione in Italia e le origini delle razze equine italiane. Il lungo percorso didattico è propedeutico all’ammissione all’investitura dei Cavalieri di Parte Guelfa 2018 e coloro che non avessero ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante l’incontro che si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
In Italia, tra IV e XV secolo, fa la sua comparsa, alla Corte di Mantova la cavalcata all’amazzone. Non è chiaro se sia avvenuto durante il primo matrimonio di Ludovico I, Luigi Gonzaga, con Caterina Malatesta o durante il suo secondo matrimonio con Francesca Malaspina. La sposa apriva il corteo in sella a un palafréno, ovvero un cavallo usato per viaggi e parate e non per corse e combattimenti, riccamente bardato condotto a mano da un paggio.