Con la morte di Enrico V di Franconia della dinastia salica, Imperatore del Sacro Romano Impero, iniziarono le lotte fra le casate germaniche dei bavaresi Wittelsbach alleati con gli Ottoni Sassoni del castello di Welfen, da cui il nome di Guelfi, e gli Svevi Hohenstaufen dal loro castello di Waiblingen, dal quale il nome dei Ghibellini. In Italia le varie famiglie nobili si divisero storpiando i nomi in Guelfi e Ghibellini e nelle lotte fra le famiglie fiorentine i nomi vennero mutati in Stuffi e Soavi. In un primo tempo le fazioni non erano divise nei due partiti imperiale e papale, in seguito con la lotta per la corona imperiale si divisero in Guelfi sostenitori del Papa, e Ghibellini per la parte imperiale. Anche in Italia si ebbero sostenitori dei due partiti in lotta fra di loro, molte città e comuni si divisero fra le due fazioni, cambiando partito secondo la convenienza del momento.
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Per comprendere al meglio la storia della Parte Guelfa occorre ben indagare la storia della potenza della dinastia francese degli Angiò. Se il Medioevo è stato, per riprendere un’espressione cara a Giovanni Tabacco, un’epoca di sperimentazioni del potere, tentate con una vivacità e una spregiudicatezza impensabili in altre epoche, la potenza della dinastia angioina ne rappresenta un caso di studio esemplare. Essa nacque da un progetto che poteva essere concepito solo nelle peculiari condizioni politiche, e ideologiche, dell’Europa duecentesca; e forse per questo non ebbe un successo duraturo, ma per più d’un secolo apparve ai contemporanei come una delle grandi potenze del mondo ch’essi conoscevano, nonostante, anzi forse proprio per la sua natura ibrida. Il punto di partenza della dominazione angioina è un principato, come ce n’erano tanti, la contea di Provenza: una terra ricca, attraversata da flussi commerciali importanti, dotata di porti che ne garantivano la proiezione mediterranea, ma che di per sé non offriva risorse tali da consentire alla dinastia un ruolo da protagonista sulla scena europea.
Dal 1996 a Firenze è stata ripristinata un’antica tradizione della “Cavalcata de’ Magi”, fastosa ricorrenza celebrata con la sfilata del corteo storico per le strade cittadine. Ma quanta leggenda e realtà in questi affascinanti personaggi? Si racconta che nel 1390, un ricco mercante levantino che viveva a Firenze conosciuto come Baldassarre degli Ubriachi, istituì una sfilata di personaggi vestiti di stoffe preziose orientali. Tale celebrazione era anche dedicata a costruire una stretta alleanza fra le tradizioni Orientale e Occidentale. Fu nel 1417 che la parata divenne parte della tradizione fiorentina, tanto che la Signoria della Repubblica decise di istituire e sovvenzionare una confraternita chiamata “Compagnia dei Magi” o Compagnia della Stella”, composta da componenti come Poliziano, Landino, Acciaiuoli e molti altri umanisti che si riunivano nella chiesa di San Marco.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa formula a tutti gli auguri di un Santo Natale vero, autentico, che sia un momento di grazia in cui si possa incontrare Dio che viene e bussa alla porta del nostro cuore. L’Altissimo porti la sua pace, la sua gioia, soprattutto il desiderio di fratellanza universale.
La Parte Guelfa è una comunità viva, laboriosa e sincera, che si apre alla missione ambientalista ed alla valorizzazione delle tradizioni. Un albero è vivo se dona frutti e la Parte Guelfa desidera continuare a “fruttificare” e invita ciascuno a fare la propria parte.
Auguriamo a tutti e a ciascuno un bellissimo Natale ed il miglior anno nuovo!
Con un rituale antico più di sette secoli tra il 23 ed il 24 Novembre si terranno a Firenze le Solenni Investiture di Parte Guelfa del 2018. Le Consorelle ed i Confratelli dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa accoglieranno gli investendi, i nuovi Cavalieri e le nuove Dame di Parte Guelfa, giunti al termine di un magnifico percorso formativo e passati dall’esame di ammissione finale. Il programma prevede la tradizionale Veglia delle Armi presso la chiesa di Orsanmichele nella serata del prossimo Venerdì 23 Novembre che sarà preceduta dalla processione dei Cavalieri di Parte Guelfa con insegne, sigilli e icona di San Ludovico d’Angiò, Patrono della Parte Guelfa, che partirà dalla Chiesa di San Carlo dei Lombardi e raggiungerà Orsanmichele porgendo un saluto alle autorità ecclesiastiche in Piazza del Duomo.
Francesco d’Assisi nacque nel luogo che si trova tra i fiumi Topino e Chiascio e che scende dal monte Ausciano e degrada alla costiera del monte Subasio, dal quale, Perugia riceve il calore estivo e il freddo invernale dal lato di Porta Sole; dalla parte opposta del monte ci sono invece Nocera Umbra e Gualdo Tadino, in posizione svantaggiosa. Da questa costiera del monte, dove essa è meno ripida, ad Assisi, nacque un Sole per il mondo intero, Francesco, e come il Sole vero e proprio, sorge talvolta dal fiume Gange, all’equinozio di primavera, quando è più luminoso. Perciò, se qualcuno parla di quella città, non la deve chiamare Ascesi, Assisi, ma Oriente, poiché ha dato i natali al santo. Quindi per Dante, Francesco è l’Oriente, e con esso ha inizio un nuovo ciclo, colui che, nascendo con una “illuminazione” completa, potrà unire tutte le scuole.
I Dragoni prendevano il nome molto probabilmente dal nome della corta carabina di cui erano armati e si trattava soldati a cavallo a metà strada tra la cavalleria pesante e la leggera e vennero molto impiegati nei secoli XVII e XVIII. Studiosi importanti collegano l’origine dei Dragoni agli Archibugieri a cavallo italiani del XVI secolo, introdotti in Francia dallo Strozzi nella prima metà del Cinquecento. Altri autori invece affermano che Giovanni dalle Bande Nere introdusse, fin dal 1520 circa, l’uso di trasportare i suoi archibugieri sopra ronzini di poco prezzo, dai quali smontavano per combattere. E da questo fatto deriverebbero i Dragoni.
Venerdì 12 Ottobre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare la grande storia della cavalleria dall’antichità passando dagli eserciti mercenari rinascimentali fino alla seconda guerra mondiale. L‘incontro si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
Venerdì 5 Ottobre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare il rapporto tra Dante e Firenze e la geopolitica europea medievale nella quale Firenze era calata all’avvento della Parte Guelfa. Il lungo percorso didattico è propedeutico all’ammissione all’investitura dei Cavalieri di Parte Guelfa 2018 e coloro che non avessero ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante l’incontro che si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
La morte di Corso Donati, scolpita in versi da Dante con una vendicativa perfidia, è quasi divenuta simbolo del destino che rovescia chi si è innalzato con smodata superbia. Il 6 ottobre 1308, mentre a cavallo cerca di fuggire fuori Firenze, lasciato solo dai molti che lo avevano seguito e osannato, tranne Gherardo Bordoni che ne condividerà la morte, il prode cavaliere Corso cade da cavallo; ma rimasto impigliato nella staffa viene trascinato e martoriato nella polvere fin nei pressi del convento vallombrosano di San Salvi dove viene finito a colpi di lancia da fiorentini e mercenari catalani. In tal modo il “gran barone” – come era stato soprannominato – pagava la pretesa di volersi porre al si sopra degli altri cittadini e delle leggi pur avendo saputo condurre di fatto con successo una spregiudicata vita politica che aveva visto anche l’affermazione della sua fazione dei Neri, il gruppo più intransigente del ceto dirigente guelfo.