Parte Guelfa rende onore al cavaliere di “Savoia” Giuseppe Riccioni, Classe 1921, 4° Squadrone a Isbuschenskij, che ieri mattina 21 Luglio 2021 è volato in cielo. Nato a Chiarone di Pianello nel Piacentino, è chiamato alle armi e destinato al Savoia Cavalleria, fa tre mesi in Jugoslavia e poi parte per la Russia, nel luglio ‘41 da Lonigo; partecipa alle operazioni del Novembre-Dicembre ’41 con lo Squadrone Fantasma del Cap. Manusardi e alla vittoriosa carica del 24 Agosto 1942 nel 4° Squadrone del Cap. Abba. Rientra in Italia nel Dicembre ’42. E’ sempre col Reggimento in Emilia l’8 Settembre ’43 e successivamente entra nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà.
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Mancano pochi giorni all’apertura dei lavori del G20 su Ambiente, Clima ed Energia che riunisce a Napoli i rappresentanti delle principali economie mondiali, nelle sale di Palazzo Reale il 22 e 23 luglio. Parte Guelfa pone grande attenzione ai due giorni di confronti tra ministri, diplomatici, delegazioni di tecnici per discutere sulle tematiche all’ordine del giorno dei numerosi incontri in programma. Approcci basati sugli ecosistemi e soluzioni basate sulla natura come modelli e mezzi per affrontare il cambiamento climatico, la biodiversità e la povertà; tutela e ripristino dei suoli degradati; gestione sostenibile dell’acqua; protezione “rafforzata” dei mari; contrasto all’inquinamento plastico marino; cooperazione per l’uso sostenibile e circolare delle risorse; ruolo dei governi centrali a supporto delle Città circolari; educazione, sviluppo delle capacità e formazione; finanza verde.
Sua Eccellenza Ahmed Obaid Al Mansoori, membro del National Federal Council degli Emirati Arabi Uniti e Cavaliere di Parte Guelfa dal 2019, sarà il Luogotenente di Parte Guelfa presso la Lega Araba ovvero presso l’importante organizzazione internazionale politica di stati del Nordafrica e della penisola araba, nata nel 1945. Ahmed Obaid Al Mansoori è stato presidente del Dubai Consultancy, Research and Media Center, è il fondatore del bellissimo e innovativo Crossroads of Civilizations Museum ed è attualmente a capo di The Strategists Advisory Group. Rilevante e degno di nota il suo impegno per la pace con Israele e in tutto il Medio Oriente espresso attraverso molte iniziative culturali internazionali negli ultimi dieci anni. Imparentato con le famiglie reali del Golfo e con sangue hashemita nelle vene, Al Mansouri è simbolo e protagonista della tolleranza e della fratellanza tra popoli, culture e religioni e rappresenterà al meglio gli ideali e le attività di Parte Guelfa presso i paesi di lingua e cultura araba.
I Confratelli e le Consorelle di Parte Guelfa, grazie all’iniziativa dell’Aspirante Cavaliere Alessandro Piccardi, hanno partecipato alle gare di Dragon Boat organizzate sull’Arno dall’ente di promozione sportiva Dragon Boat Italia, e, oltre a divertirsi molto, hanno tenuto alto il nome dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa. Il Dragon boat è una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo,che prevede gare su imbarcazioni standard lunghe 12.66 mt e larghe 1.06 mt, con la testa e la coda di drago. Queste imbarcazioni sono sospinte da 20 atleti che usano pagaie di lunghezza compresa tra 1,05mt 1,30mt e larghe non più di 18 cm, al ritmo scandito di un tamburino.
San Ludovico o Lodovico d’Angiò, vescovo di Tolosa, secondogenito di Carlo d’Angiò, futuro re di Sicilia, e di Maria d’Ungheria, nacque a Brignoles nel febbraio del 1274 e trascorse l’infanzia a Napoli e in Provenza. Dal settembre 1288 all’ottobre 1295 fu trattenuto come ostaggio in Aragona, insieme con i fratelli minori Roberto e Raimondo Berengario, al posto di suo padre, fatto prigioniero al largo di Napoli nel 1284 dalla flotta di Alfonso III d’Aragona comandata da Ruggero di Lauria. Nell’estate di quell’anno Carlo, in lotta contro Alfonso III per il possesso della Sicilia, aveva attaccato senza successo la flotta aragonese che incrociava nel golfo partenopeo. Catturato, ottenne la libertà solo nel 1288, a patto di consegnare in ostaggio agli Aragonesi tre dei suoi figli.
Le tre specie che si riproducono in Italia, il rondone comune (Apus apus), quello maggiore (Tachymarptis melba) e quello pallido (Apus pallidus) nidificano infatti quasi esclusivamente in ambiente urbano e dipendono fortemente da come gestiamo le nostre città e i nostri edifici. Spesso confusi con le rondini e i balestrucci queste specie sono volatori eccezionali, che passano quasi la loro intera esistenza tra i cieli. Mangiano, si riproducono, svernano e addirittura dormono in volo, toccando terra esclusivamente quando arriva il momento di nidificare. Originariamente queste specie costruivano i loro nidi nelle cavità degli alberi e delle rocce, ma la sempre più scarsa disponibilità di queste e la continua espansione delle città li ha spinti a trasferirsi nell’ecosistema urbano.
Il primo Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, con la Legge dell’Unione del 1549 e con ulteriori assegnazioni tra il 1559 ed il 1564, modificó la funzione dell’antica Magistratura di Parte Guelfa, sottraendole funzioni militari e attribuendole competenza piena nella gestione del territorio granducale dalla regimentazione delle acque alle manutenzione delle aree rurali e boschive e conferendole anche la giurisdizione nelle liti tra proprietari terrieri. La ricerca di una conoscenza particolareggiata degli ambiti fluviali presenta infatti a Firenze una lunga tradizione. Passaggio cruciale fu, nel 1559, proprio la riforma promossa da Cosimo I, delle competenze dei Capitani di Parte Guelfa, i quali divennero i magistrati delle opere pubbliche legate all’ambiente della Firenze rinascimentale. Parte Guelfa venne strutturata in otto Capitani e due Ufficiali delle Acque e ne nacque dunque un vero corpo tecnico per la sovrintendenza di tutti i cantieri attivati sul territorio controllato da Firenze che crebbe così tanto in autorità da poter imporre tasse e da esercitare giurisdizione per le cause tra proprietari terrieri.
Parte Guelfa piange la scomparsa di Pierluigi Vitali, per tutti soltanto Gigi, Cavaliere Onorario di Parte Guelfa e storico capogruppo dei Bandierai degli Uffizi, venuto a mancare nella notte tra sabato 26 e domenica 27 giugno. A darne notizia sono stati proprio i Bandierai degli Uffizi, di cui Vitali è stato capogruppo per oltre trenta anni. È stato una colonna del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina ed anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, anch’egli Cavaliere Onorario di Parte Guelfa, ha voluto tributare omaggio a Gigi Vitali: “Abbiamo vissuto tanti momenti insieme offrendo il senso più autentico dei valori che incarnano Firenze e la Toscana. Non dimenticheremo l’eco del suo saluto alla voce, ‘Viva Fiorenza!’ o ‘Viva la Toscana!’. Parte Guelfa esprime sincero cordoglio e sentita vicinanza al figlio Fabrizio ed a tutta la famiglia Vitali. Che la terra ti sia lieve caro Gigi!
Il 23 giugno 2021 è mancato S.A.I.R. l’arciduca Leopoldo Francesco Pietro Ferdinando Maria Giuseppe Goffredo Giorgio Carlo Otto Rodolfo Michele d’Asburgo Lorena, arciduca d’Austria, principe di Toscana, principe d’Ungheria e Boemia eccetera, già granduca di Toscana dal 21 gennaio 1984 al 18 giugno 1993. Appresa la notizia, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa porge le più sentite condoglianze a S.A.I.R. l’arciduca Sigismondo, attuale granduca titolare di Toscana ed a tutti i membri della Casa Granducale di Toscana per questo immenso dolore.
Nella suggestiva atmosfera notturna fiorentina i Cavalieri e le Dame di Parte Guelfa avvolti nei loro verdi mantelli hanno inaugurato i festeggiamenti in onore del patrono San Giovanni Battista radunandosi nelle ultime ore del 23 Giugno scorso a Palagio di Parte Guelfa e procedendo in un corteo ordinato verso Piazza dell Signoria con la corona repubblicana di Firenze, il gonfalone ed i sigilli di Parte Guelfa ed un omaggio floreale biancorosso scortato le cornette blasonate delle insegne guelfe. Oltre trenta tra confratelli e consorelle guidati da tutti i componenti il Consiglio di Credenza hanno poi montato la Guardia d’Onore al Marzocco di Donatello ed elevato collegialmente la corona alla mezzanotte pronunciando, come nel 2020, la tradizionale formula “Corona porto per la patria degna, acciocchè libertà ciascun mantegna“. La simbolica e sobria cerimonia, preceduta e seguita dal grido “Marzocco!”, espressione in uso da otto secoli presso la Cavalleria Fiorentina di Parte Guelfa, ha attratto e procurato brividi ai molti cittadini e turisti presenti.