L’8 Settembre 2022 Charles Philip Arthur George di Windsor è salito al trono del Regno Unito d’Inghilterra e dell’Irlanda del Nord, succedendo in linea diretta alla Madre, la compianta Regina Elisabetta II, assumendo il titolo reale di Carlo III. Il settantatreenne Nobile Inglese è stato l’erede al trono più longevo della storia d’Inghilterra: questo ha fatto sì che, nell’immaginario collettivo, si consolidasse molto più una sua rappresentazione di “eterno figlio della Regina”, elegante, colto ed esteta, che non di un futuro Monarca, quasi rassegnato all’abdicazione in favore del Principe William una volta che Elisabetta avesse compiuto il suo viaggio terreno.
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Nell’anniversario della promulgazione della Legge dell’Unione proclamata il 18 Settembre del 1549, con la quale Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana, affidava ai Capitani di Parte Guelfa il compito di custodire la risorse naturali del territorio granducale, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa rinnova coerentemente il proprio impegno nella protezione del Creato, dono di Dio, e prega per l’anima di Cosimo I de’ Medici, Commendatore di Parte Guelfa, le cui spoglie mortali riposano nell’insigne e antichissima Basilica di San Lorenzo a Firenze. A Cosimo si deve la modifica delle funzioni della gloriosa Parte Guelfa, istituzione, da quel giorno ed ancora oggi, dedicata alla salvaguardia ambientale. Il primo Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici è stato ricordato durante la Santa Messa celebrata alle ore 11.00 di Domenica 18 Settembre 2022 in San Lorenzo e poi presso le cui cappelle medicee ove è sepolta la schiatta dei Medici, la maggiore famiglia fiorentina di confermata appartenenza guelfa.
Aver cura della terra significa prima di tutto prendere consapevolezza dell’importanza di ricostituire sistemi alimentari sani. E per questo scopo occorre aver chiara la rilevanza del suolo e delle azioni necessarie per migliorarne la protezione, la conservazione e la sostenibilità. Momento determinante nella lotta contro la desertificazione, il degrado del suolo e le siccità è quello di esplorare i legami tra la terra ed i temi della sostenibilità, avendo tra gli obiettivi il fornire risposte e soluzioni concrete alle sfide interconnesse del degrado del suolo, della crisi climatica e del declino della biodiversità.
Nella mattina della scorsa Domenica 11 Settembre 2022, si è tenuta con grande presenza di partecipanti e coinvolgimento di pubblico la sesta memorabile edizione della Fiorente dedicata alle vittime degli attentati dell’11 Settembre 2001 e nella quale è stata ricordata anche la Regina Elisabetta II. La magnifica passeggiata a cavallo fiorentina organizzata da Parte Guelfa ha vissuto quest’anno momenti indimenticabili grazie all’investitura pubblica del Sindaco di Firenze Dario Nardella che ha ricevuto il mantello e la proclamazione a Cavaliere Ordinario di Parte Guelfa dal Console Luciano Artusi percorrendo anche un tratto di strada a cavallo. Insieme al primo cittadino di Firenze sono stati mantellati Elizabeth Cardone, la delegata del Consolato degli Stati Uniti d’America che ha rappresentato la comunità americana d’Italia e di Firenze, e il generale Urbano Floreani, comandante dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze e già pilota istruttore delle Frecce Tricolori. Con loro, alla memoria, è stato ricordato e insignito anche Vieri Mugnaini, importante tecnico di equitazione toscano, scomparso prematuramente pochi mesi addietro.
La sesta edizione della Fiorente che si terrà Domenica 11 Settembre 2022 sarà dedicata alle vittime degli attentati a New York e Washington occorsi l’11 Settembre 2001. La magnifica passeggiata a cavallo fiorentina organizzata da Parte Guelfa che affonda le proprie radici storiche nelle parate a cavallo che attraversavano il monumentale centro storico di Firenze in occasione delle visite di illustri personalità. Le prime sei edizioni hanno riportato un significativo e crescente successo grazie alla partecipazione di centinaia tra cavalieri ed amazzoni che hanno sfilato nel centro cittadino di Firenze. La splendida ed indimenticabile edizione del 2021 fu dedicata ai nativi americani della Nazione Lakota.
L’arciconfraternita di Parte Guelfa esprime profonda tristezza per la scomparsa di Sua Maestà la Regina Elisabetta II la quale ha incarnato grandi valori di umanità e sensibilità verso il suo popolo in una vita di devozione e perenne determinazione nel sostenere le cause dello sviluppo e dell’uguaglianza. Parte Guelfa aspira a raggiungere devozione e impegno altrettanto duraturi per compiere la nobile missione in comune con Sua Maestà a favore della sostenibilità e della tutela delle risorse ambientali senza tralasciare l’amore senza fine per i cavalli e per il futuro dell’equitazione! Riposa in pace Regina, non ti dimenticheremo, e lunga vita a re Carlo III!
Non servono parole quando è la natura che urla il suo dolore. Uno scatto ci può raccontare un momento. Una storia. Un sentimento vissuto. E ce lo racconta tramite gli occhi di chi quello scatto lo ha visto ancora prima di farlo. La fotografia è probabilmente il mezzo più immediato che ci permette di vedere il mondo attraverso occhi che non sono i nostri. Diventa allora, per queste sue peculiarità, uno strumento importante. Un mezzo diretto e forte. A volte brusco, schietto, quasi brutale. Ci sono immagini che ci narrano quotidianamente la crisi che sta affrontando il nostro Pianeta. Spesso in maniera cruda e crudele.
Il rapporto tra i comportamenti cavallereschi e i modelli letterari delle Chansons de Geste e, soprattutto, dei cicli arturiani è argomento ormai noto. La letteratura descriveva la concretezza materiale: i cavalieri del mito erano un ritratto dei cavalieri reali ma, a loro volta, dalla letteratura quest’ultimi traevano modelli e stili di vita. Un’influenza reciproca e circolare tra la realtà e l’epica, che ha significativamente contribuito a plasmare la figura del cavaliere. A partire dalle copie dei romanzi di Chrétien de Troyes, l’araldica costruita appositamente per la rappresentazione dei personaggi arturiani – sempre secondo uno schema in cui la realtà materiale condiziona e, allo stesso tempo, viene condizionata dalla fantasia – acquisterà nell’ethos cavalleresco un valore unico e imprescindibile, che legherà indissolubilmente i milites alle figure dei cavalieri della Tavola Rotonda. La simbologia per loro ideata divenne così modello anche per la vita materiale, offrendo ai principi europei l’occasione di dare luogo a vere e proprie rievocazioni del mito. In particolare, erano i tornei a fornire l’opportunità di vestire i panni dei cavalieri di Artù.
La Birmania o Myanmar in lingua birmana è una nazione multireligiosa dell’Asia sudorientale che contempla 135 etnie e che nonostante confini con stati dove la realtà industriale è importante, quali ad esempio India, Cina e Tailandia, la Birmania “scorre” in un tempo surreale dove creatività manuale, ingegno, cultura e non per ultimo la fede sono il quotidiano volano del vivere. Storicamente affrancata dall’Inghilterra a partire dalla metà del secolo scorso, gli abitanti conservano un carattere socievole e determinato. Senza lasciarsi confondere dalla mitezza del loro animo, i birmani sanno farsi sentire durante i momenti dove la loro capacità di autodeterminazione viene messa in discussione.
L’agenda 2030 è un programma di azione per il pianeta, le persone e la prosperità. Viene sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri delle nazioni Unite e approvata dall’assemblea generale dell’Onu. Tale programma si prefigge ben 17 goals inquadrati nel più ampio contesto rappresentato da 169 target associati, da raggiungere appunto entro il 2030. Abbiamo un solo Pianeta, ma viviamo come se ne avessimo a disposizione quasi due. Ecco perché lo sviluppo sostenibile non deve essere solo una parola chiave, ma va tradotto in impegni concreti.