Il rapporto tra gli umani e la Natura è di fondamentale importanza per l’uomo, ma non per la Natura. Infatti, la Natura può esistere senza l’uomo, ma l’uomo non può esistere senza la Natura. Per le tre grandi religioni monoteiste, Cristianesimo, Ebraismo e Islam, nei loro testi storici, Bibbia, Torah e Corano, è ben evidenziato che l’uomo è stato creato dopo che il mondo, o la Natura, era già stato creato. Per chi non crede, c’è la teoria del Big Bang, che afferma che si è formata la terra, la Natura, e quindi l’uomo, e non viceversa. Non è un caso che sia per la religione che per la scienza, la terra, la Natura esisteva già prima dell’uomo, quindi la Terra, la Natura è la “Madre” di tutti noi.
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Un altro anno “sprecato” nella lotta al cambiamento climatico, secondo UNEP, la struttura per l’ambiente delle Nazioni Unite, nonostante le promesse dei governi al vertice Cop 26 di Glasgow. Purtroppo il 2022 ha portato solo progressi “tristemente inadeguati” sul taglio delle emissioni di gas serra. Tanto che “non esiste un percorso credibile verso un riscaldamento globale di 1,5 gradi” rispetto ai livelli preindustriali e siamo “lontanissimi” dagli obiettivi dell’accordo di Parigi. Andando avanti con le politiche attuali il surriscaldamento globale rischia di raggiungere 2,8 gradi entro la fine del secolo: una “catastrofe”.
Nel 1917, 105 anni fa, si combattè la XII battaglia dell’Isonzo. A Pozzuolo del Friuli, tra il 29 e 30 ottobre, la seconda brigata di Cavalleria, con Genova e Novara, guadagnò le 24 ore che consentirono il ripiegamento della 3a Armata. L’importanza e la fama del “fatto d’arme di Pozzuolo del Friuli” rimangono decisive e il 30 ottobre diventa la data ufficiale per la celebrazione della festa dell’Arma. A suggellare il contributo nella Grande Guerra, lo spirito e il senso di sacrificio compiuto in quei giorni, la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare allo Stendardo dell’Arma di Cavalleria. La nascita dei primi reggimenti di Cavalleria, che ancora oggi sono inquadrati nelle grandi unità dell’Esercito, si colloca tra il 1683 e il 1692 nel ducato di Savoia, retto allora da Vittorio Amedeo II.
Per colpa è dell’uomo l’Amazzonia sta iniziando a contribuire al riscaldamento globale. Il primo studio su tutti i gas serra che influenzano il prezioso ecosistema dell’Amazzonia, non solo la CO2, rivela una situazione sull’orlo del baratro. La foresta pluviale amazzonica ha iniziato a contribuire al riscaldamento del pianeta: questo è il risultato di un’analisi prima nel suo genere eseguita da oltre 30 scienziati. Da anni ormai i ricercatori esprimono preoccupazione per l’effetto che l’aumento delle temperature, la siccità e la deforestazione hanno nel ridurre la capacità della più grande foresta pluviale del mondo di assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera compensando le emissioni causate dall’uso di combustibili fossili. Recenti studi suggeriscono che alcune parti dell’ecosistema tropicale stanno purtroppo già rilasciando più carbonio di quanto ne trattengano.
Nella ricorrenza del sessantesimo anniversario dalla scomparsa, Parte Guelfa rende onore al grande italiano Enrico Mattei, proclamato Cavaliere Ordinario alla memoria nelle scorse Investiture Solenni del Novembre 2021. Ricordando la tragica scomparsa dell’ingegnere Enrico Mattei, Presidente ENI si desidera onorare la memoria di uomo straordinario, un patriota ed ex partigiano membro del CLN, il quale, nominato ai vertici dell’Ente Nazionale Idrocarburi nel dopoguerra operò per la ricostruzione dell’Italia e tentò di indirizzare la politica energetica del nostro Paese verso una autonomia dal cartello petrolifero composto dalle cosiddette “sette sorelle”, ovvero dalle multinazionali petrolifere, perseguendo l’esclusivo interesse nazionale per il benessere finale per ogni cittadino italiano. Un Uomo di altri tempi, generoso e passionale che dedicò tutto il suo impegno alle relazioni commerciali internazionali con i maggiori paesi produttori di petrolio cercando di rispettarne i loro interessi e le loro identità nazionali e proponendo accordi paritari in diretta concorrenza con le multinazionali.
Bere acqua naturalmente potabile è un diritto primario. La disponibilità di acqua dolce è prerequisito della continuità della vita nella gran parte delle sue manifestazioni ed è minacciata sia dall’uso scriteriato che da eventi siccitosi sempre più frequenti con l’avanzare del cambiamento climatico. Rendere possibile a tutti bere acqua naturalmente potabile significa: risanare le acque sia superficiali che di falda da ogni forma di inquinamento, tutelare le riserve di acqua dall’uso eccessivo e improprio, captare in modo efficace le acque piovane, specie negli eventi estremi. La disponibilità di acqua dolce in falda, alle sorgenti e in superficie è uno dei parametri essenziali dei bilanci ecologici, locali e nazionali su cui si devono fare tutte le valutazioni e pianificazioni.
Nel pomeriggio dello scorso sabato 22 Ottobre, una delegazione dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa, guidata dal Console Luciano Artusi, ha partecipato ai festeggiamenti dei 400 anni dalla costituzione della confraternita del Santissimo Sacramento sotto il Titolo di Sant’Isidoro, avvenuta il 22 Ottobre 1622. La celebrazione dell’evento ha avuto inizio presso l’antica Chiesa di Santa Maria e Santa Brigida al Paradiso, ricordata in questi luoghi sin dal 1181, posta sui colli fiorentini sopra piazza Gavinana, nella zona detta appunto del “Paradiso”. La chiesa sorge, secondo la tradizione, sulla grotta dove Santa Brigida si ritirò in eremitaggio intorno al X secolo.
La guerra è un disastro per l’umanità ma lo è forse ancor di più per l’ambiente. Ad oggi si considerano non meno di duecentomila chilometri quadrati da sminare e qualunque calcolo fatto finora è da considerare la cifra minima, la base con cui quantificare, una volta che tutto sarà alle nostre spalle, quanto costerà al nostro pianeta l’invasione russa dell’Ucraina. La conta dei danni registrati finora ha compreso anche tre milioni di ettari di siti dell’Emerald Network, una rete paneuropea di aree di interesse speciale per la conservazione. Una chiara denuncia che ha fornito numeri è stata offerta dal ministro dell’ambiente ucraino, Ruslan Strilets, durante una presentazione al parlamento europeo a Strasburgo.
Parte Guelfa ricorda e celebra la memoria del principe Eugenio di Savoia, passato alla storia con molti soprannomi tra i quali Nobile Cavaliere, Principe Sole, Gran Capitano, Marte senza Venere ed Re degli Onesti. Eugenio di Savoia, era nato a Parigi il 18 Ottobre 1663 e vide il suo ultimo giorno a Vienna il 21 Aprile 1736, è stato un nobile e generale italiano al servizio dell’Esercito del Sacro Romano Impero. Membro di Casa Savoia, diretto bisnipote del duca Carlo Emanuele I, apparteneva al ramo cadetto dei Savoia-Carignano e, in particolare, alla linea dei Savoia-Soissons. Iniziò la sua carriera al servizio della Francia, passando poi a quello dell’Impero, divenendo ben presto comandante dell’esercito imperiale.
Ottanta anni fa, il 17 Ottobre del 1942, l’Arma di Cavalleria effettuava la sua ultima carica a Poloy, nello scenario bellico dei Balcani, dove erano impegnati alcuni reggimenti di Cavalleria. Il 17 ottobre 1942 fu il 14° Cavalleggeri di “Alessandria” a caricare i reparti di Tito a Poloy scrivendo l’ultimo atto equestre della Cavalleria militare italiana. Alle ore 13 il reggimento, rinforzato dal IX squadrone carri L e da una sezione di artiglieria, avvistò sulle alture circostanti la località di Poloy forti nuclei titini, che ne minacciavano il fianco sinistro ed il tergo.