La Parte Guelfa, storica arciconfraternita fiorentina, realizzerà un volume dedicato a “San Lodovico di Tolosa nell’arte”, un’opera che celebrerà la figura del santo patrono attraverso le numerose rappresentazioni artistiche che ne hanno immortalato la vita e il messaggio spirituale. Questo articolo è un anticipazione che non solo rende omaggio al Santo Patrono della Parte Guelfa e di Serravalle Pistoiese, ma si propone anche di offrire un prezioso strumento di approfondimento storico e iconografico. San Lodovico, nato nel 1274 a Brignoles in Provenza, fu figlio di Carlo II d’Angiò, re di Napoli. Destinato alla vita politica e regale, rinunciò alla corona per seguire la regola di San Francesco d’Assisi, entrando nell’Ordine dei Frati Minori. Nonostante la sua vocazione umile e contemplativa, fu costretto ad accettare l’episcopato di Tolosa. Tuttavia, il suo animo rimase sempre legato agli ideali francescani di povertà e servizio. Morì prematuramente a soli 23 anni, nel 1297, e fu canonizzato nel 1317 da Papa Giovanni XXII.
San Lodovico fu venerato come Santo Patrono da diverse città europee, tra cui Perugia, Marsiglia e Valencia, oltre che dalla potente fazione guelfa fiorentina, che ne adottò la figura come emblema di fedeltà al Papato e ai valori cristiani. Parte Guelfa sottolinea l’importanza dell’iconografia nel diffondere il culto di San Lodovico. Attraverso opere pittoriche, scultoree e architettoniche, il volume esplora il modo in cui l’arte ha saputo trasmettere il messaggio del santo. Le immagini hanno avuto, per secoli, un ruolo fondamentale nella catechesi, veicolando la sua storia e i suoi valori anche a popolazioni spesso analfabete.
Parte Guelfa presenta una selezione delle più significative rappresentazioni artistiche di San Lodovico, realizzate da alcuni dei più grandi maestri della storia dell’arte. Tra queste:
• Simone Martini (1317): il dipinto “San Lodovico incorona Roberto d’Angiò”, conservato al Museo di Capodimonte a Napoli, rappresenta il santo nell’atto di cedere la corona al fratello.
• Donatello (1423-1425): la statua in bronzo dorato di San Lodovico, commissionata dalla Parte Guelfa per Orsanmichele e oggi conservata nel Museo di Santa Croce a Firenze.
• Piero della Francesca (1460): l’affresco di San Lodovico conservato nel Museo Civico di Sansepolcro.
• Beato Angelico (1450-1452): la “Pala di Bosco ai Frati”, conservata nel Museo di San Marco a Firenze.
• Lorenzo Lotto (1506): la “Pala di Asolo”, dove San Lodovico è raffigurato accanto a Sant’Antonio Abate.
• Giovanni Bellini (1513): “San Cristoforo, San Girolamo e San Lodovico di Tolosa”, conservato nella chiesa di San Giovanni Crisostomo a Venezia.
• Sandro Botticelli (1498-1508): “L’Incoronazione della Vergine”, originariamente collocata nell’altare maggiore del convento francescano di Montevarchi.
Parte Guelfa documenta anche le chiese, i conventi e le cappelle a lui dedicate, tra cui la Cappella del Santissimo Sacramento a Serravalle Pistoiese, recentemente condedicata al santo, grazie all’impegno della Parte Guelfa. L’oratorio visconteo di Albizzate e il convento di San Lodovico a Montevarchi sono altri importanti esempi della sua duratura venerazione.
“San Lodovico di Tolosa nell’arte” non è solo un libro d’arte, ma un tributo spirituale e storico che riafferma il legame profondo tra la Parte Guelfa e il suo santo patrono. Grazie alla raccolta di opere e documenti, il volume permette di riscoprire la figura di San Lodovico come esempio di umiltà e dedizione, oltre a valorizzare il patrimonio artistico e culturale che lo celebra da secoli.
Autore
Marco Crisci