Un’incantevole immersione nella storia per i confratelli e le consorelle di Parte Guelfa al Museo Stibbert di Firenze. Questa stupenda e dinamica istituzione culturale fiorentina, con la sua magnifica collezione di armature, opere d’arte e tesori storici, si erge come una testimonianza tangibile dell’amore per la bellezza e la storia e rappresenta al contempo sia uno dei più interessanti esempi di eclettismo ottocentesco che una celebre dimostrazione di passione verso la città di Firenze che alla fine dell’Ottocento ospitava una nutrita e prestigiosa comunità inglese. Federico Stibbert infatti, dopo aver incrementato il già notevole patrimonio di famiglia investendo nell’allora innovativo business ferroviario, alla sua morte donò la villa, il parco e le collezioni alla città, un patrimonio inestimabile che la Fondazione Stibbert successivamente rese fruibile aprendo al pubblico la casa-museo.

Il 20 aprile 2024, il museo Stibbert ci ha accolto in un’esperienza immersiva, nel cuore della cultura e dell’arte. I Confratelli di Parte Guelfa, custodi di tradizioni secolari, hanno trovato in questo luogo un perfetto rifugio per celebrare e onorare la ricchezza del patrimonio fiorentino e non solo. La visita ha permesso ai partecipanti di immergersi in un mondo di magnificenza e fascino senza tempo. Le armature, da giostra e da parata, occidentali ed orientali, splendidamente conservate, hanno narrato storie di battaglie e eroi, trasportando i visitatori in epoche lontane e avvincenti. Ogni dettaglio delle opere d’arte, dalle sfumature dei dipinti alla maestosità delle sculture, ha catturato l’attenzione e l’ammirazione dei presenti. La visita è stata arricchita dalle narrazioni e dalle nozioni storiche e culturali della guida dell’Associzione Amici dello Stibbert, con la presenza del Presidente Alessandro Del Taglia.

La storia del Museo Stibbert è indissolubilmente legata alla figura del suo fondatore, Frederick Stibbert, un uomo dal gusto eclettico e dalla passione per l’arte e la storia, amante soprattutto della storia del costume. Nato nel 1838 da una famiglia anglo-italiana, Stibbert trascorse gran parte della sua vita a viaggiare e collezionare. La sua passione per le armi e le armature – ben 16.000 pezzi di varie epoche – lo portò a riunire una delle più straordinarie collezioni private al mondo, che oggi costituisce il cuore del museo. In un tripudio di sale neo-gotiche e neo-rinascimentali è disposta una collezione di più di 50.000 pezzi, collezione per la quale sembra che Stibbert abbia intaccato in realtà solo per un quinto il notevole patrimonio di famiglia. Moltissimi personaggi illustri dell’epoca visitarono e frequentarono la villa Stibbert, tra cui la Regina Vittoria, Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio.

Visitando il museo infatti si passa di meraviglia in meraviglia, dalla Sala della Cavalcata Islamica, decorata con stucchi che riproducono l’Alhambra di Granada, alle Sale Giapponesi con una collezione preziosissima di armi, armature, katane e tsuba (else) corredi di spada, tessuti e costumi, fino ad arrivare alla sala più spettacolare i tutto il museo, la Sala della Cavalcata, un salone monumentale i venti metri di lunghezza alto dieci metri e diviso in tre campate coperte da volte a crociera, una sala animata dallo spettacolare corteo di dodici cavalieri cinquecenteschi, disposti su due file, un ambiente superbo in cui è custodito inoltre il corsaletto con cui fu sepolto Giovanni de’ Medici, il celeberrimo Giovanni delle Bande Nere.

Si racconta che Frederick Stibbert fosse solito organizzare elaborate feste a tema nel suo museo, trasformando le sale in scenari fiabeschi e accogliendo gli ospiti con sontuosi banchetti e spettacoli. Tra le curiosità più affascinanti vi sono il manto che Napoleone I indossò in occasione della sua incoronazione come Re d’Italia nel 1805 a Milano, le porcellane, i costumi, gli abiti di gala veneziani, la quadreria, le tazze da tè giapponesi e le armature samurai, che aggiungono una dimensione globale alla ricchezza storica e artistica del museo.

Ma il Museo Stibbert non è solo una raccolta di armi e armature; è anche un tempio dell’arte, dove i capolavori pittorici e scultorei prendono vita sotto lo sguardo ammirato dei visitatori. Tra le opere più significative della collezione si trovano dipinti di maestri rinomati come Botticelli, Allori, Brueghel e Lorenzetti, che incantano con la loro bellezza e profondità emotiva. Le sculture, invece, catturano l’attenzione per la loro grazia e perfezione anatomica, trasportando i visitatori in un mondo di purezza ed eleganza. Una sala ospitava la più antica collezione di bandiere del Palio di Siena, risalenti alla metà del XIX secolo, drappeggiate al soffitto.

La giornata trascorsa al Museo Stibbert è stata un’esperienza indimenticabile, un viaggio attraverso i secoli che ha arricchito l’anima e nutrito la mente. Ma più che la mera contemplazione estetica, la visita ha sottolineato il legame storico e culturale tra i Confratelli di Parte Guelfa e il Museo Stibbert. Entrambi sono custodi di un’eredità preziosa, testimoni di un passato glorioso che continua a vivere attraverso le generazioni. Questo incontro ha rafforzato i legami tra le due istituzioni, promuovendo la condivisione di conoscenze e passioni che alimentano lo spirito fiorentino. Il Museo Stibbert infatti offre un prezioso rifugio per fermarci, riflettere e lasciarci incantare dalla bellezza e dalla storia che ci circondano.

 

Autore

Enrico Calì