L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, per mezzo della Compagnia di Fedeli di San Lodovico e della Parte Guelfa, ha partecipato al Sinodo Diocesano di Pistoia, un percorso conclusosi nella Cattedrale di San Zeno nel giorno 29 Giugno 2024, festa dei Santi Pietro e Paolo, cinquantesimo anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale di Sua Eccellenza il Vescovo di Pistoia, Monsignor Fausto Tardelli. Sinodo, ossia “cammino insieme”, dal greco “syn” (con, insieme) e “odòs” (strada, cammino): ed è stato un cammino lungo due anni, da marzo 2022 fino a giugno 2024, un percorso fatto assieme a 400 madri e padri sinodali, nominati dal Vescovo e coordinati con sapienza da Don Cristiano D’Angelo, in un cammino verso le attese del Vangelo, le attese della gente, le richieste di ascolto, partecipazione, accoglienza.


Nel percorso effettuato, ci siamo interrogati su dove la Chiesa deve “andare” sospinti dallo Spirito Santo, in una ricerca che mette al centro l’ascolto di ogni persona, di ogni necessità presente nella società di oggi, con la richiesta di coinvolgimento dei più giovani, degli anziani, le famiglie, i migranti, il diaconato, la partecipazione della donna nella Chiesa, ed una apertura alle attese di oggi, senza esclusione di alcuna persona, come più volte ribadito dal Santo Padre Francesco: la Chiesa è aperta a tutti! Le proposte, frutto delle riunioni dei Sinodali, nei cosiddetti circoli minori, sono state ampliate, modificate, integrate, omesse, e poi messe a votazione nelle Assemblee Generali che si sono tenute periodicamente nella Sala Liturgica della Chiesa della Madonna delle Grazie in Valdibrana.

I risultati delle preposizioni, accettate a maggioranza assoluta dei presenti, sono stati inseriti nel libro sinodale, che è stato ufficialmente consegnato a S. E. il Vescovo Fausto Tardelli, nella Santa Messa che si è tenuta nella Cattedrale di Pistoia il 29 giugno 2024, e poi sarà promulgato dal Vescovo nella festa di San Jacopo il giorno 25 luglio 2024. Il Sinodo parrebbe quindi essere terminato, ma così non è: la promulgazione del libro Sinodale non segna una fine del percorso intrapreso, bensì un punto di partenza, dove il “dopo” è più importante del “prima”, difatti a cosa servirebbe il percorso effettuato, se il libro Sinodale fosse semplicemente riposto su uno scaffale?

A nulla. È quindi necessario, che il Libro Sinodale sia fatto conoscere a tutti i fedeli, e sia attuato nella Diocesi, per tramite dei Presbiteri, e dei Sinodali che hanno contribuito alla stesura del testo, che dopo la promulgazione da parte del Vescovo, diviene “legge” della Diocesi a cui tutti debbono attenersi. Ringrazio chi mi ha nominato Padre Sinodale, facendomi vivere questa bellissima esperienza che porterò sempre nel mio cuore, confidando di essere riuscito ad esprimere, nella mia piccolezza, umiltà e nullità, quello che il “cuore”, e non la “mente”, mi suggeriva.

 

Autore

Gabriele Vaccaro