Il maltempo ha fatto franare una vecchia discarica rifiuti di una discarica dismessa i quali si sono riversati nel meraviglioso paradiso naturale del torrente Rovigo, uno degli affluenti del fiume Santerno. L’emergenza ambientale è dovuta alle forti piogge che hanno colpito il territorio nei giorni scorsi e hanno provocato uno smottamento nella zona di Palazzuolo sul Senio, causando il cedimento di un’area adattata a discarica dismessa da circa 50 anni. I rifiuti si sono riversati nel torrente Rovigo, in località La Lastra, devastando uno dei più intatti e bei luoghi d’Italia con la conseguenza di estendersi ulteriormente nella valle del Santerno, aumentando il rischio di inquinamento ambientale su più ampia scala. L’associazione Amici della Terra di Firenzuola e Parte Guelfa hanno lanciato l’allarme, denunciando la gravità dell’evento e diffondendo immagini che documentano il terribile impatto ambientale della frana. La situazione è stata immediatamente segnalata al Centro di Coordinamento Soccorsi della Prefettura, che ha coinvolto gli enti preposti per pianificare un intervento urgente di bonifica dell’area.

L’episodio evidenzia ancora una volta la fragilità del meraviglioso territorio a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna e la necessità di monitorare le vecchie discariche abbandonate, le quali, come in questa estrema evenienza meteorologica, si possono trasformarsi in bombe ecologiche. Le operazioni di bonifica saranno cruciali per limitare i danni e ripristinare l’equilibrio ambientale della zona e tutti siamo chiamati a dare un contributo per tentare di salvare questo stupendo angolo di Italia selvaggia. Parte Guelfa coi suoi responsabili in loco fornisce una relazione sul disastro ambientale del rio Rovigo ed i conseguenti gravi danni al fiume Santerno, con impatto prevalente sul territorio del Comune di Firenzuola. Avendo effettuato una pattuglia ambientale sul territorio, i Dragoni di Parte Guelfa hanno riscontrato una situazione di grave emergenza ambientale e forniscono un quadro dettagliato del disastro avvenuto a marzo 2025 a seguito del cedimento di una vecchia discarica nel comune di Palazzuolo sul Senio. Tale evento ha causato l’ingente sversamento di rifiuti nel torrente Rovigo e, di conseguenza, nel fiume Santerno, con gravissime ripercussioni sull’ecosistema fluviale. Sebbene la discarica si trovi nel Comune di Palazzuolo sul Senio, il territorio del Comune di Firenzuola è stato interessato in modo molto più significativo dal disastro. Il torrente Rovigo, infatti, nasce a Palazzuolo sul Senio, ma scorre per oltre otto chilometri nel territorio di Firenzuola, fino a immettersi nel fiume Santerno, poco prima di San Pellegrino. Da lì il fiume Santerno prosegue il suo corso attraversando interamente la valle di Firenzuola, per poi proseguire fino all’immissione nel fiume Reno. Entrambi i corsi d’acqua, fino a questo evento, erano considerati di elevato pregio ambientale, con acque pulite e balneabili, e rappresentavano un ecosistema fluviale di fondamentale importanza per la biodiversità locale e tutto il bacino del Reno.

Dettagli sui corsi d’acqua interessati dall’emergenza ambientale:

● Torrente Rovigo:
○ Corso d’acqua appenninico, affluente del fiume Santerno.
○ Lunghezza: circa 12 chilometri.
○ Il suo corso, per gran parte compreso nel comune di Firenzuola, ha origine nei pressi del passo della Sambuca, al confine con il comune di Palazzuolo sul Senio.
○ Si sviluppa in direzione nord, in una valle incassata tra i rilievi di poggio Roncaccio e monte Frena, per poi confluire nel Santerno nei pressi della frazione di San Pellegrino (Firenzuola).

● Fiume Santerno:
○ Fiume che scorre in Toscana e in Emilia-Romagna.
○ Lunghezza: il bacino idrografico, nel solo tratto appenninico, è di 423 km².
○ Nasce nell’Appennino imolese e confluisce nel fiume Reno.
○ Regioni interessate: Toscana, Emilia-Romagna.
○ Province interessate: Città Metropolitana di Firenze, Città Metropolitana di Bologna, Provincia di Ravenna.
○ Comuni interessati: Palazzuolo sul Senio, Firenzuola, Castel del Rio, Fontanelice,
Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Imola, Mordano, Bagnara di Romagna, Sant’Agata sul Santerno e Alfonsine.
○ È il maggiore affluente del Reno, sia per lunghezza che per portata d’acqua.
○ La qualità delle acque del Santerno è tra le migliori degli affluenti del Reno, data la bassa antropizzazione della valle che solca.
○ Il fiume Santerno nasce presso il passo della Futa, a circa 900 metri di quota, e scorre verso l’Adriatico, attraversando i comuni di Firenzuola, e poi confluire infine,
dirigendosi a nord e poi a nord-est, sfocia nel Reno, in territorio del comune di
Alfonsine (Ravenna).
○ L’aspetto tipico dell’alta valle del Santerno è dato da versanti boscosi, interrotti
lungo le incisioni fluviali da pareti ripide stratificate.
○ Nel tratto montano intermedio il Santerno descrive ampie anse, con un lato dove la corrente scorre più veloce, tendendo ad erodere, contrapposto ad un altro dove la
scarsa velocità favorisce il deposito di sedimenti.
○ Nella zona pedecollinare, prima il rio Sanguinario, poi il Santerno, fin dopo Mordano, marcano il confine fra le Province di Bologna e Ravenna; dopo, il Santerno scorre interamente in provincia di Ravenna.

Il Comune di Firenzuola si trova ad essere particolarmente coinvolto nelle conseguenze del disastro ambientale del Rio Rovigo per la sua posizione geografica e idrografica. Il torrente Rovigo, pur nascendo nel territorio del Comune di Palazzuolo sul Senio, confluisce nel fiume Santerno proprio nel territorio di Firenzuola. Di conseguenza, l’ondata di rifiuti e l’inquinamento generati dal cedimento della discarica hanno colpito direttamente il tratto del Santerno che attraversa Firenzuola, causando danni significativi all’ecosistema fluviale locale. Il territorio della valle del Rovigo, è stato pesantemente colpito, e necessita di interventi di bonifica. Il bacino del Santerno, è il bacino idrografico principale interessato, e data la sua importanza come affluente del Reno, l’inquinamento di questo fiume, si ripercuote su tutto il bacino del Reno.

 

Storia e Contesto

● Anni Settanta:
○ La discarica in questione fu realizzata in seguito a un accordo tra il Comune di
Palazzuolo sul Senio e il Comune di Firenze, al fine di far fronte all’emergenza rifiuti
che affliggeva il capoluogo toscano a causa della chiusura dell’inceneritore di San
Donnino.
○ L’azienda incaricata dal Comune di Firenze per lo smaltimento dei rifiuti era l’ASNU, poi divenuta Quadrifoglio e attualmente ALIA.
○ La discarica, situata nel comune di Palazzuolo sul Senio lungo la Strada provinciale 477 dell’Alpe di Casaglia, rimase attiva per un breve periodo, presumibilmente dal 1971, per poi essere chiusa a seguito delle proteste di gruppi ambientalisti.

○ Il sito infatti non sembra prevedesse nessun tipo di accorgimento per la salvaguardia dell’ambiente circostante, con i rifiuti che venivano semplicemente scaricati e accumulati lungo il versante.
○ Gli abitanti dei paesi lungo la strada che porta al Passo della Colla, e da lì alla discarica, raccontano di un passaggio serrato, che lasciava dietro di sé cattivo odore
e disagi tali da dare vita a numerose iniziative di protesta.

 

Marzo 2025

○ Le eccezionali piogge che hanno colpito la regione Toscana hanno provocato una
frana che ha scoperchiato la discarica, riversando i rifiuti nel sottostante torrente
Rovigo. I rifiuti, con la piena, sono stati in parte portati a valle (permane un
quantitativo notevole di rifiuti da mettere in sicurezza e arginare nel comune di
Palazzuolo) ma adesso nel comune di Firenzuola ci troviamo tutto il letto del fiume
pieno di plastica che con lo scorrere dell’acqua va a valle.
○ La scarpata che collega la Strada provinciale 477, al letto del fiume Rovigo è franata
interamente, con centinaia di metri cubi di spazzatura che, riemersa dal terreno, è
scesa in acqua e poi è stata trascinata verso valle dalla forza della piena.

Danni ambientali riscontrati durante il sopralluogo:
● L’ingente quantità di rifiuti, costituiti principalmente da plastica e materiali solidi urbani, ha contaminato le acque del Rovigo e del Santerno, deturpando l’ambiente fluviale.
● Il rischio di inquinamento si estende a valle, minacciando l’intero ecosistema del Santerno e, potenzialmente, del fiume Reno.
● La presenza di rifiuti plastici rappresenta un pericolo per la fauna ittica e per l’intera catena alimentare.
● Letteralmente “una montagna” di rifiuti: contenitori vari e plastica, in particolare frammenti di plastica di ogni colore e dimensione che adesso si trovano sparsi a perdita d’occhio lungo il corso del Rovigo e sulle sponde del Santerno visibili fino a Coniale.
● La piena del Rovigo ha trascinato a valle tutto il materiale che ha trovato sul suo percorso, depositandolo in parte lungo le sponde e portando il resto fino al Santerno.
● Il materiale più leggero è stato trasportato dalla corrente anche per diversi chilometri.
● La situazione è apparsa subito grave per la quantità di materiale presente nel Rovigo.
● La presenza di rifiuti ha modificato l’aspetto del fiume, rendendolo simile ad una discarica a cielo aperto.
● Il danno ambientale è ancora in corso di valutazione, ma si prevede che sarà molto elevato.

 

Censimento delle aree interessate nel Comune di Firenzuola

A seguito del disastro ambientale, è stato eseguito una prima mappatura delle aree interessate nel Comune di Firenzuola, i rilievi effettuati durante il sopralluogo del 18 marzo 2025 hanno evidenziato l’estensione delle aree colpite come si vede dalle foto e dalla posizione nella mappa allegata:

● Torrente Rovigo:
○ Tratto totale del torrente: 11 km (dal sito della discarica alla confluenza sul
Santerno).
○ Tratto del torrente Rovigo interessato dall’inquinamento nel Comune di Palazzuolo sul Senio: 2,7 km.
○ Tratto del torrente Rovigo nel Comune di Firenzuola: circa 8 km.

● Fiume Santerno:
○ Lunghezza del tratto del fiume Santerno interessato dalla dispersione dei rifiuti: circa 8 km. per poi proseguire. Si allega documentazione fotografica.

 

Valutazione dell’inquinamento e piano di bonifica

È necessario attivare interventi urgenti per contenere e rimuovere i rifiuti presenti nel sito franato, al fine di evitare ulteriori riversamenti di plastiche nel fiume Rovigo e, di conseguenza, nel fiume Santerno. La rimozione delle plastiche già riversate nei corsi d’acqua e il ripristino del fiume rappresentano un’azione prioritaria per mitigare gli effetti del disastro ambientale e ripristinare la qualità dell’ecosistema fluviale. Questi interventi devono essere realizzati con la massima tempestività ed efficacia, al fine di minimizzare i danni ambientali e proteggere la salute pubblica. Successivamente agli immediati interventi per il contenimento della dispersione dei rifiuti, sarà necessaria una valutazione approfondita dell’inquinamento delle acque e dei suoli, al fine di determinare l’entità dei danni ambientali e identificare le sostanze inquinanti presenti.

Parte Guelfa si unisce alla ProLoco ed al MotoClub di Firenzuola, sotto lo slogan “Uniti per la rinascita dei fiumi”, che in collaborazione con la Protezione Civile, hanno organizzato due giornate di pulizia straordinaria dei rifiuti nel Rovigo. Sabato 22 marzo dalle 08.30 il ritrovo è al B&B Donnini in via di Casetta di Tiara, con replica il giorno dopo, domenica 23, dalle 08.30 alle 17.00. Gli organizzatori consigliano ai volontari che vorranno partecipare di indossare guanti, stivali ed abbigliamento resistente e di portarsi il pranzo a sacco. Il punto di raccolta verrà allestito nello slargo dopo il B&B Donnini. Il disastro del rio Rovigo rappresenta un grave danno ambientale che richiede un intervento tempestivo e coordinato da parte di tutte le autorità competenti e di tutti i volontari disponibili di Parte Guelfa e non che si uniscano nel tentativo di salvare il meraviglioso patrimonio ambientale tra Toscana e Romagna. Questo è un appello ad unirsi alla comunità di Firenzuola per rendersi utili nell’emergenza ambientale.

 

Autore

Riccardo Posarelli