Parte Guelfa invita a prestare grande attenzione alla seconda Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano – UN Ocean Conference – del 2022, co-ospitata dai governi di Kenya e Portogallo, che si tiene tra il 27 giugno ed il primo luglio 2022 a Lisbona, in Portogallo. La Conferenza delle Nazioni Unite sull’oceano è la conferenza dedicata all’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questa conferenza mondiale è nata per mobilitare azioni per la conservazione, la protezione e l’uso sostenibile dell’oceano, dei mari e delle risorse marine. L’oceano ci collega tutti quanti in tutto il mondo. Gli ecosistemi, la biodiversità delle specie di flora e fauna, l’abbondanza delle sue risorse e la sua energia sono vitali per la Terra.

La salute dell’oceano è fondamentale per il benessere dell’umanità e dell’intero pianeta, ma l’attività antropica ha deteriorato l’oceano, mettendo in pericolo anche la nostra stessa esistenza. Nonostante ciò, l’uomo ha maltrattato l’oceano ricco di vita al punto che circa il 40% degli ecosistemi marini è stato danneggiato. Per troppo tempo si è creduto che l’oceano fosse infinito e non influenzato dalle attività umane. Gli scienziati hanno iniziato a sollevare le prime preoccupazioni sulla salute dell’ambiente e dell’oceano già negli anni ’70, ma solo di recente questi temi hanno assunto una rilevanza adeguata dal punto di vista politico e mediatico. Gli effetti futuri sull’ecosistema del pianeta non sono ancora tutti noti, ma le conseguenze per l’umanità non sono positive. Stiamo già iniziando a vedere e a convivere con queste conseguenze. Gli eventi meteorologici estremi colpiscono milioni di persone in tutto il mondo, come le ondate di calore, siccità, forti piogge e inondazioni. In ogni bacino oceanico circolano giganteschi vortici di rifiuti che si accumulano sulla superficie dell’oceano, nella colonna d’acqua e persino negli abissi più profondi del pianeta. Le zone morte, ipossiche – con poco o senza ossigeno -, si stanno espandendo lungo le nostre coste e le fioriture di alghe e mucillagini tossiche stanno soffocando gli ambienti marini e costieri. Le scogliere coralline, che sostengono la vita di moltissime forme di corallo, si stanno sbiancando, diventando cimiteri privi di vita. Questo ha portato alla distruzione degli habitat e alla perdita di biodiversità marina. Se questa tendenza persiste, la vita marina in generale sarà seriamente minacciata. Tutti questi problemi derivano dalle attività umane. Spetta quindi all’uomo trovare le soluzioni e mettere in atto azioni concrete.

La Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano si tiene quest’anno a Lisbona dal 27 giugno all’1 luglio, co-ospitata dai governi del Kenya e del Portogallo. La Conferenza giunge in un momento critico in cui il mondo sta cercando di affrontare molti dei problemi radicati delle nostre società, messi a nudo dalla pandemia COVID-19, che richiederanno importanti trasformazioni strutturali e soluzioni comuni e condivise, ancorate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Per mobilitare l’azione, la Conferenza cercherà di promuovere le necessarie soluzioni innovative basate sulla scienza, volte ad avviare un nuovo capitolo dell’azione globale per l’oceano. Vale la pena menzionare il crescente interesse e l’importanza acquisita negli ultimi anni del campo dell’Educazione all’Oceano (Ocean Literacy). È diventato chiaro che le persone si preoccupano di ciò che amano e amano ciò che conoscono: Parte Guelfa promuove Ocean Literacy che mira a rafforzare il legame emotivo tra l’oceano e la società, aumentando gli sforzi globali per la protezione dell’oceano e migliorando comportamenti per il rispetto dell’acqua.

 

Autore

Giorgia Nervegna