“Laudato si’, mi’ Signore”, cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla.
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“È fiorentino il monte della Verna posto da Eugenio IV sotto la protezione della signoria di Firenze dove San Francesco, tornato dai colloqui col sultano d’Egitto e dal viaggio in Terra Santa ricevette dal Signore le stigmate documento e pegno della speranza e della salvezza dei popoli da San Francesco visitati nel suo viaggio di pace”. Questa l’iscrizione firmata da Giorgio La Pira che il Comune di Firenze e i Frati Minori della Toscana nell’anno 1957.
La nascita di questo stemma è legato alla conquista fiorentina di Fiesole nel 1125. Con l’annessione della città collinare si viene a creare un nuova insegna. Il nuovo emblema araldico nasce come l’unione dei campi dei due vessilli cittadini: l’argento di Fiesole, privo della mezzaluna azzurra, con il rosso di Firenze, spogliato dal giglio argenteo. Fin dal principio i due colori hanno una grande importanza per i fiorentini. Al rosso sono riconosciuti gli attributi di potenza e di dominio; al bianco quelli di purezza negli ideali e fedeltà nell’autonomia delle istituzioni. Ma c’è di più: ai due colori furono legate le due classi che componevano la società: al bianco il popolo, al rosso i nobili.
Nell’anno del Giubileo della Misericordia e del Giubileo Guelfo, a 750 anni dall’approvazione pontificia di Clemente IV, l’Arciconfraternita ha organizzato un pellegrinaggio e un ritiro spirituale al Santuario della Verna per offrire a tutti i Confratelli e le Consorelle l’opportunità di fermare la quotidianità, per approfondire il senso del cammino iniziato insieme. Il pellegrinaggio si tiene in terra di Toscana presso il santuario francescano dove il serafico Francesco si conformò totalmente a Cristo fino a riceverne le Stimmate della Passione.
Il Marzocco è l’animale totemico protettore della città di Firenze adottato sin dall’alto medioevo fino ai tempi della Repubblica Fiorentina instaurata nel 1115 e mantenuto tale anche nel Granducato. Il Marzocco è spesso raffigurato come un leone seduto nell’atto di sostenere e proteggere lo stemma del giglio di Firenze. Importante figura biblica quella del leone che rappresenta la tribù di Giuda e la discendenza da re Davide.
Galoppando indietro nella storia fino ai secoli XIV, XV e XVI, la Giostra del Giglio e la Giostra di Madonna Libertà sono antiche giostre equestri fiorentine sopravvissute alla prova del tempo. Tali tornei equestri si svolgono tradizionalmente ogni anno nel mese di giugno in Piazza Santa Croce, una delle piazze più belle e famose di Firenze, luogo testimone della storica battaglia sportiva del Calcio Storico Fiorentino. Ogni giostra viene anticipata da una straordinaria parata del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina in cui magnifici personaggi vestiti in bellissimi abiti storici sfilano a piedi e a cavallo e sono accompagnati nella marcia da fiati, tamburi e sbandieratori che lanciano i loro vessilli in alto nel cuore di Firenze per riunirsi finalmente nell’arena di Santa Croce per dare inizio alle giostre. Le quattro squadre che si contendono la vittoria finale sono composte da un numero uguale di giostratori e ogni colore rappresenta uno dei quattro quartieri storici di Firenze: la Compagnia Azzurra per Santa Croce, la Compagnia Rossa per Santa Maria Novella, la Compagnia Bianca per Santo Spirito e la Compagnia Verde per San Giovanni.
La “Giostra del Giglio “ è la magnifica giostra in stile rinascimentale che ha avuto luogo in Piazza Santa Croce a Firenze ed è un evento ufficiale del Comune di Firenze, collaterale al Torneo di San Giovanni, organizzato dall’ Arciconfraternita di Parte Guelfa e dalla Federazione Italiana Sport Equestri, che affonda le proprie radici storiche nel rinascimento quando in città frequenti erano le dispute in giochi d’arme in occasione delle feste religiose e delle visite delle più alte personalità del tempo. L’ iniziativa coordinata da Giuliano Buccheri, Lancia Spezzata di Parte Guelfa, si è tenuta in Piazza di Santa Croce a Firenze dove, sul sabbione preparato per le partite del Calcio Storico Fiorentino per il torneo di San Giovanni, si sono affrontati in infuocate carriere ben sedici cavalieri.
L’araldica è una scienza e fornisce per fortuna alcune certezze. I guelfi fiorentini del XIII secolo non seppero resistere dall’apporre il proprio sigillo identitario, il giglio rosso maschio, sull’insegna che Papa Clemente IV consegnò per la gratitudine di aver sostenuto Carlo d’Angiò contro le truppe ghibelline nella Battaglia di Benevento avvenuta il 26 Febbraio 1266. Sugli affreschi, nei manoscritti e in una miriade di altre fonti, la stragrande maggioranza delle rappresentazioni il giglio raffigurato sullo stemma papale risulta fiorentino, ovvero maschio o dotato di stami, e dipinto di colore rosso vermiglio.
Giovedì 26 Maggio 2016 è ricorsa la Solennità del Corpus Domini e, da quest’anno e per il futuro, i Cavalieri, le Dame e gli Aspiranti di Parte Guelfa si sono uniti alle autorità ecclesiastiche per partecipare alla Processione Eucaristica per le vie dalla città. Quest’anno era prevista la conclusione alla Basilica di Santa Maria Novella dove è giunta la processione partita dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore e dove è avvenuta la Benedizione Eucaristica. La destinazione è stata scelta in occasione dell’anniversario degli 800 anni dalla fondazione dell’Ordine Domenicano che edificarono a Firenze la più grande chiesa domenicana d’Italia.
Domenica 22 Maggio 2016 si è svolta la prima edizione di Fiorente, la magnifica cavalcata urbana organizzata dalla rinata Parte Guelfa, antica magistratura fiorentina soppressa nel 1769 e ricostituita come arciconfraternita nel 2015. Un evento equestre senza precedenti che l’autorità municipale ha avuto il merito di autorizzare per la prima volta in assoluto e che ha visto quasi settanta tra cavalieri ed amazzoni passeggiare ordinatamente sui propri destrieri per le strade e le piazze di Firenze, un serpentone colorato e spettacolare che si è snodato per le vie del centro storico di Firenze.