Il Papa riceve il Centro Francescano di Solidarietà, un’organizzazione di volontariato di Firenze, nata nel 1983, che aiuta famiglie povere, anziani e disabili. “Siate” ha detto il Pontefice “segno di chi sa chinarsi con tenerezza su chi è schiacciato dal peso della vita. Continuate a svelare ai poveri, anziani e disabili il cuore di Dio, Padre che vuole custodire, difendere e promuovere la dignità di ogni suo figlio e figlia”. Papa Francesco ha salutato così la cinquantina di operatori e volontari del Centro Francescano di Solidarietà di Firenze, ricevuti in udienza in Vaticano e guidati dalla presidente, Maria Eugenia Ralletto, e da padre Livio Crisci, Ministro della Provincia Toscana dei Frati Minori e Cappellano Onorario di Parte Guelfa.
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L’Ordo Partis Guelfae, ovvero l’Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa di Firenze, istituito da Papa Clemente IV nel 1266, soppresso con motuproprio granducale di Pietro Leopoldo I di Toscana del 22 giugno 1769 e ricostituito nel 2015, proprio il 25 Marzo, giorno della celebrazione della festività dell’antico Capodanno Fiorentino, in virtù dell’antico possesso di stato giuridico in Firenze quale più importante tra le magistrature della Repubblica di Firenze con l’approvazione del sindaco Dario Nardella. La città di Firenze, e l’Arciconfraternita della Parte Guelfa, sono sempre state molto attente a celebrare, mantenere e mettere in risalto le tradizioni che fanno parte della storia fiorentina: feste simboliche che un tempo scandivano i giorni dell’anno.
Ogni 26 Febbraio ricorre l’anniversario della battaglia di Benevento che nel 1266 vide la vittoria di Carlo d’Angiò e delle truppe della Lega Guelfa, capeggiate e finanziate dai fuoriusciti fiorentini, contro Manfredi di Svevia, figlio dell’Imperatore Federico II. In riconoscenza dei servigi militari resi, Papa Clemente IV concesse alla cavalleria guelfa fiorentina il privilegio delle insegne del suo casato nobiliare, costituendola istituzione in Firenze dotata di sigilli. La cerimonia della concessione delle insegne papali si è rinnovata oggi nella Rettoria di San Carlo dei Lombardi in via Calzaioli, durante la Santa Messa pomeridiana, con la benedizione delle Insegne e dei Cavalieri della Parte Guelfa.
A similitudine di altre costituzioni europee nate nel dopoguerra, anche la Costituzione del 1948 non presenta espliciti riferimenti all’ambiente per il semplice fatto che all’epoca vi era una sensibilità diversa rispetto a quella degli ultimi lustri. Autorevole dottrina ha correttamente osservato come alcuni articoli che si occupavano di materie alle quali oggi viene riconosciuta un’ampia valenza ambientale, come l’art. 44, riguardante il razionale sfruttamento del sottosuolo, facessero riferimento a «orientamenti volti a promuovere e imporre la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo senza avere consapevolezza riguardo a temi, ora preminenti, come quello della sostenibilità ambientale delle attività umane e quello della conservazione di un equilibrato rapporto fra sviluppo e ambiente».
Giacomo era un bambino di cinque anni che nacque a Fiorenza, l’odierna Firenze, nel 1525 durante gli anni della Repubblica Fiorentina. Crebbe forte e sano, rampollo di una nobile famiglia fiorentina che oltre ad avere case e palazzi in città possedeva anche una villa sopra le colline di Careggi. I suoi avi erano giunti a Fiorenza dall’alto Mugello dopo aver varcato qualche secolo prima probabilmente le montagne della Romagna. Erano abili mercanti e avevano fatto fortuna col commercio di stoffe. Il piccolo Giacomo negli anni spensierati della sua infanzia però si era ritrovato in un lampo a dover fare presto i conti con la durezza della vita.
Prosegue l’attento e paziente lavoro di trascrizione del “Bisdosso Guicciardini” da parte del professor Paolo Piccardi, che questa volta ci propone un estratto riguardante tutte le feste, giostre e cerimonie tenutesi a Firenze nel periodo di tempo coperto dal prezioso documento storico, ovvero dal 1643 al 1702. Un testo, questa volta, particolarmente lungo: un grande numero di eventi civili e religiosi; matrimoni, genetliaci e funerali; o, più semplicemente, feste tradizionali e popolari che venivamo celebrate con la dovuta enfasi non soltanto per sfoggio di potenza e di ricchezza, ma anche per mantenere aggiornata, nel popolo, la conoscenza delle cose e degli avvenimenti rilevanti per tutto il Granducato Mediceo.
Il 13 Febbraio 2014, se ne andava il grande Piero d’Inzeo, il quale aveva ricevuto la Croce d’oro al merito dell’Esercito con le seguenti motivazioni: “Ufficiale di cavalleria dalle straordinarie capacità tecniche e agonistiche, ha scritto alcune fra le pagine più gloriose dell’equitazione italiana di tutti i tempi. Personalità sportiva di valore assoluto, grazie alle preclare doti di uomo e soldato, ha conseguito risultati di eccellenza nelle varie competizioni nazionali ed internazionali a cui ha partecipato. Fulgido esempio di indiscusse ed eccezionali doti agonistiche, umane e professionali, con i suoi innumerevoli successi ha onorato lo Sport italiano, esaltando il prestigio all’immagine della cavalleria e dell’Esercito nel mondo”. Italia e all’estero, 1948 – 1976″.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa insieme ai Confratelli e le Consorelle, sono con il pensiero, ed il cuore, davanti al cancello di Auschwitz. Perché la memoria sia tutti i giorni, perché il dialogo nel quale sono fondati i valori della Parte Guelfa, la vera collaborazione tra tutte le Chiese cristiane, sia linguaggio di amore e pace universale. Troppo spesso confondiamo la Shoah con l’odio per gli ebrei. Eppure riguarda ogni singola persona, ogni singola coscienza di questo mondo nei confronti delle vittime che hanno subito l’Olocausto. La memoria è una voce potente con la quale ognuno di noi ancora oggi cerca di capire come sia potuto accadere “il male”.
Con il termine mostruosità noi intendiamo una deviazione dell’aspetto generale di un organismo che, per una serie di anomalie, risulta grottesco se non addirittura terrificante. L’aspetto impressionante delle mostruosità si è imposto all’osservazione delle persone fin dai tempi più remoti della storia dell’umanità. Basta pensare alla mitologia greco-romana popolata dai più incredibili mostri dalle fattezze umane, come il Minotauro di Cnosso sconfitto da Teseo, o la Sfinge di Tebe sconfitta da Edipo. Nella mitologia mediorientale troviamo gli uomini-leone di Ninive della civiltà degli Assiri e anche nell’antico Egitto sono numerosissime le rappresentazioni di questi mostri assunti a divinità. Quindi la mostruosità è stata considerata nelle antiche civiltà come una delle tante espressioni del potere divino e perciò alcune volte è stata divinizzata. Inoltre si riteneva che i mostri umani e ferini e i fenomeni straordinari della natura, fossero creati dalla divinità per annunciare mali funesti, per espiare colpe, e per avvertire i popoli che qualche grande avvenimento si sarebbe di lì a poco manifestato. Dunque è per questo che il temine mostro divenne sinonimo di manifestazione, portento, prodigio.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa ha rinnovato il Consiglio di Credenza, il proprio organo esecutivo, per il prossimo mandato, il lustro 2021-2025. La scorsa domenica 10 Gennaio 2021 si sono svolte le elezioni relative al 2020 alle quali hanno partecipato in buon numero Confratelli e Consorelle sia in presenza, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, sia telematicamente, all’Adunanza Generale tenutasi presso l’avveniristico centro multifunzionale Zoworking a Sesto Fiorentino. L’uscente organismo che governa Parte Guelfa ha chiesto e ricevuto piena conferma per portare avanti nel segno della continuità il lavoro svolto nel mandato 2015-2020 nel prossimo quinquennio sostituendo un solo consigliere.