L’Arciconfraternita Parte Guelfa, pur affondando le sue radici nella cavalleria fiorentina del XIII secolo, istituzione di carattere militare, che vide poi cambiare le sue funzioni in quelle di salvaguardia del territorio grazie alla Legge dell’Unione, promulgata dal Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici nel 1549, ha indubbiamente ricevuto un’importante spinta propulsiva dalle due Encicliche dell’attuale Santo Padre, Papa Francesco, Laudato Si del 2015 e Fratelli tutti del 2020. Le ferventi attività di salvaguardia ambientale poste in essere dai Cavalieri e Dame di Parte Guelfa, in aggiunta alle proprie scelte individuali coerenti ed eco-sostenibili in qualità di cittadini e consumatori, recepiscono infatti appieno le esortazioni contenute nella Laudato Si in tema di difesa, rispetto e custodia del Creato, come patrimonio naturale, dono inestimabile di Dio da trasmette alle future generazioni.
Queste attività sono esercitate in ossequio allo Statuto che indica, nel suo primo articolo, tra le priorità della Parte Guelfa: “Interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, nonché alla tutela degli animali e prevenzione del randagismo, interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio” ed altre attività correlate, incluse quelle di formazione e divulgazione, specie tra i giovani, di una sana ed autentica cultura ambientalista, il tutto accompagnato dalle attività di valorizzazione delle tradizioni culturali, dalle attività sportive equestri e dalle iniziative di carità.
Ma c’è un altro aspetto, non certo secondario, sottolineato dallo stesso primo articolo dello Statuto di Parte Guelfa, che indica tra le proprie priorità anche la “promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata”. Il tema della pace tra i popoli e della convivenza tra culture diverse nel reciproco rispetto, accoratamente richiamato nella Fratelli tutti di Papa Francesco nel 2020, è quindi anch’esso centrale per Parte Guelfa ed è reso, oggi più che mai, urgente dall’allarmante spirare di oscuri venti di guerra nell’Europa orientale.
Parte Guelfa è quindi impegnata non solo nell’alimentare un forte e radicato spirito di fratellanza tra i propri membri, ma anche nella promozione di una cultura di pace aperta a tutti, senza distinzioni e fondata sui valori comuni e sul rispetto reciproco. Il 2021, da questo punto di vista, è stato un anno nel quale, pur nelle difficoltà della pandemia, Parte Guelfa ha voluto dare una svolta storica alle relazioni di pace, mettendo in atto gesti simbolici ma dall’altissimo valore morale.
L’11 giugno 2021, nell’anniversario della sanguinosa Battaglia di Campaldino, i Cavalieri e Dame di Parte Guelfa hanno ricordato, in quella piana che fu luogo dello scontro con i Ghibellini, i caduti di entrambe le parti assieme ai rappresentanti dell’associazione aretina che ogni anno onora i caduti della parte ghibellina, allora avversa. Il sincero abbraccio di pace al termine dell’incontro, tra i discendenti delle due fazioni un tempo nemiche, con la richiesta del reciproco perdono, è terminato con la condivisione conviviale del pranzo in un clima di amicizia, dandosi appuntamento allo stesso giorno del 2022.
Il 4 settembre, una folta delegazione di Cavalieri e Dame di Parte Guelfa si è recata a Ravenna, presso la tomba di Dante Alighieri, nell’anno del 700° anniversario della morte del Sommo Poeta. Oltre a declamare pubblicamente alcuni brani della Commedia e ripercorrere la storia dei luoghi danteschi ravennati, la Parte Guelfa ha chiesto perdono a nome di Firenze per l’esilio inflitto al suo illustre figlio. Durante le solenni investiture 2021, avvenute tra il 19 ed il 21 novembre, Parte Guelfa ha poi accolto tra i suoi Cavalieri ordinari il discendente di Dante, Sperello di Serego Alighieri, consegnandoli anche il diploma di Cavaliere onorario alla memoria per l’avo Durante (Dante) degli Alighieri che, non va mai dimenticato, partecipò alla Battaglia di Campaldino nelle file guelfe come feditore a cavallo. Nella stessa occasione, sono stati accolti come Cavalieri ordinari Pier Felice degli Uberti e Gabriel Donati. I discendenti degli Alighieri, degli Uberti e dei Donati, sono quindi entrati a far parte della famiglia guelfa nello stesso momento, come segno di definitiva riconciliazione e pacificazione tra ogni fazione, anche avversa, che ha segnato la storia della Città di Firenze.
Il 10 ottobre, durante l’edizione 2021 della Fiorente, la magnifica cavalcata urbana per le vie del centro fiorentino, Parte Guelfa ha accolto la delegazione della Nazione Lakota Sioux, nel ricordo di tutti i popoli nativi del continente americano, in segno di pace e perdono per le violenze inflitte dai colonizzatori europei.
Durante le solenni investiture svoltesi tra il 19 ed il 21 Novembre 2021, Parte Guelfa ha voluto, oltre al gesto di riconciliazione ed unità tra i discendenti delle antiche famiglie fiorentine, lanciare al mondo un segno di pace nell’ottica di un vero e sincero ecumenismo. Sono stati infatti accolti quali Cavalieri ordinari, durante la stessa sessione di investiture, il Rabbino Capo di Firenze Joseph Levi, l’Imam di Firenze Izzedine Elzir, e l’Assessore allo sviluppo dei rapporti religiosi del Comune di Firenze Alessandro Martini. In un mondo che, troppo a lungo, ha visto la violenza, la guerra, il terrorismo, anche con l’utilizzo falso ed estremizzato delle religioni, Parte Guelfa ha voluto unire le comunità ebraica, islamica e cristiana in un’unica famiglia e con i comuni intenti di pace, rispetto e difesa di quella Terra che è madre comune a tutti gli esseri umani ed a tutti gli esseri viventi.
Oggi, Parte Guelfa prega affinché non vengano inflitte nuove sofferenze all’Umanità e che i popoli tutti possano davvero comprendere quanto praticare la fratellanza ed il reciproco rispetto sia l’unica strada da intraprendere per il futuro. Pace dunque all’Ucraina, pace alla Siria, pace all’Afghanistan, pace alla Terra Santa, pace nel Caucaso, pace in ogni continente del nostro pianeta martoriato dalla violenza delle armi e dalle sopraffazioni inflitte ai più deboli, anche con strumenti economico-politici che sfruttano le risorse naturali ed il lavoro degli ultimi, senza riconoscere i diritti inviolabili di ciascun essere umano.
Quindi, oltre al secolare saluto dei Confratelli e Consorelle di Parte Guelfa, “Marzocco, Marzocco, Marzocco!”, si alza oggi dai nostri cuori un altro grido: “Pace, pace, pace!”
Autore
Luca Amerighi