Parte Guelfa piange la scomparsa di monsignor Corso Guicciardini Corsi Salviati, nato il 12 giugno del 1924 e presidente della Madonnina del Grappa, si è spento poche ore fa nella sua stanza di Careggi, dove era ricoverato da giorni per Coronavirus. Aveva 96 anni. A vegliare su di lui, fino alla fine, c’era don Vincenzo Russo, cappellano di Sollicciano e coordinatore della Madonnina del Grappa, anche lui malato di Covid. Allievo di don Giulio Facibeni, fondatore della Madonnina, don Corso ne ha sempre seguito l’esempio. Viveva la fede come una missione, la povertà come un dolore da fronteggiare, i poveri come uomini e donne da salvare.

Veniva da un ambiente aristocratico, don Corso, ma si era spogliato dei suoi averi proprio come San Francesco per abbracciare la Chiesa. Parroco per sedici anni di San Giovanni Evangelista, a Empoli, è tornato nuovamente a Firenze nel 2006 per guidare ancora la Madonnina. Da allora ha avviato una lunga stagione di apostolato nel penitenziario di Sollicciano insieme al cappellano don Russo, a cui era legatissimo. Viveva dentro una casa modesta all’interno della Madonnina del Grappa a Rifredi, all’interno del complesso dove l’istituzione ecclesiale ospita una casa di riposo, una scuola per giovani in difficoltà e numerose strutture sportive. La Madonnina del Grappa gestisce in città numerose case famiglia, strutture di accoglienza ed è impegnata in numerosi contesti nei Paesi del Sud del Mondo.

Le esequie di don Corso, presiedute dall’Arcivescovo, si svolgeranno sabato 7 novembre 2020 alle ore 10.00 nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

 

Autore

Ugo Arrighetti