Parte Guelfa annuncia un lieto evento a Malmantile in provincia di Firenze. Anzi, un evento straordinario. Quello che, timidamente ma non troppo, si lascia intravedere sotto le ali della sua mamma è il pullo di una coppia di falchi appartenenti alla specie “Cherrug”, conosciuto anche come “Falco Sacro”. E’ nato appena due settimane fa, nelle splendide campagne di Lastra a Signa, nell’allevamento dei Falconieri Fiorentini, dove la coppia di rapaci si è ambientata perfettamente grazie alla dedizione del presidente dell’associazione Fernando Ferrini, che all’arte della Falconeria ha dedicato la vita intera, entrando a far parte, qualche anno fa, dell’Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa con i quali condivide, oltre che la cultura equestre, l’interesse per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela degli animali. Ferrini in Parte Guelfa possiede anche il meritato titolo di Aquilifero e porta la carica di Lancia Spezzata dello Squadrone Falconieri.
La nascita di questo piccolo Falco Sacro, dunque, rappresenta la più viva e concreta testimonianza dell’impegno profuso dal Cavalier Fernando Ferrini nella salvaguardia di questa pregiatissima specie di rapaci che, sorprendentemente, ha potuto ritrovare, tra le nostre ridenti colline, un habitat del tutto consono alla nidificazione e alla riproduzione. Eppure la nascita del piccolo Falco Sacro fiorentino è avvenuta in un ambiente profondamente diverso da quello delle lontane terre da cui proviene la specie: il che, appunto, rende l’evento davvero eccezionale.
Il Falco Sacro è, infatti, originario delle Montagne dell’Altaj e, dall’immenso areale asiatico, passando per la regione del Delta del Danubio, nidifica sino all’Est Europa, covando le uova non soltanto sugli alberi, ma anche a terra. La popolazione di questi animali nei loro territori si era, però, ridotta tantissimo, sino ad arrivare ad appena 2.500 esemplari, censiti nei territori d’origine. Davvero pochissimi.
Una specie che, pertanto, può senz’altro considerarsi tra quelle “in pericolo”, se non anche in estinzione. Fortunatamente, in Italia, il falco “Cherrug” trovato protezione con la normativa C.I.T.E.S. (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), la quale garantisce la tutela della circolazione di questi raffinati rapaci in “allegato A”, prevedendo, cioè, l’applicazione delle misure di tutela più incisive). In ottemperanza alle disposizioni C.I.T.E.S., è reso finalmente obbligatorio il tracciamento di ogni esemplare e gli allevatori vengono sottoposti a monitoraggio periodico da parte dei Carabinieri del Nucleo Forestale C.I.T.E.S., così da verificare che i rapaci vengano mantenuti in condizioni ottimali.
Fernando Ferrini, nell’allevamento dei Falconieri Fiorentini di Lastra a Signa, è stato il primo in Toscana ad allevare i Falchi Sacri e anche oggi, invero, è tra i pochissimi allevatori italiani che riescono nell’impresa. Già nei primi anni 2000, infatti, egli aveva ottenuto un risultato eccezionale per la conservazione della specie: da una covata di cinque uova – il numero massimo per una covata – erano nati cinque pulli. Non è nuovo, dunque, il Cavaliere di Parte Guelfa Fernando Ferrini a questi eventi, ma, ogni volta, è una grande scommessa, tanto è delicato l’equilibrio che la coppia di Sacri deve trovare per ritenere la collocazione del nido idonea alle proprie esigenze e a quelle della covata e dei piccoli che nasceranno.
Per tale motivo, l’incubazione viene seguita sempre con la stessa meticolosità e trepidazione, in attesa della schiusa, che avviene dopo 30/34 giorni, rigorosamente sotto il controllo di entrambi i genitori. I Falchi Sacri sono, infatti, monogami e, dopo l’accoppiamento, si legano per la vita e restano insieme, nel nido, ad attendere i piccoli. Ecco allora che, il pullo, quando trova le condizioni ambientali ideali, sopravvive tranquillamente alla schiusa anche in cattività perché seguito, non solo dai genitori, ma anche dal suo Falconiere che ha, tra gli altri, il delicato compito di controllare l’alimentazione sia della coppia che del piccolo, sin dall’incubazione.
Al “pullo” di Malmantile verrà, a breve, prelevato il DNA dai Carabinieri Nucleo Forestale C.I.T.E.S. di Firenze che lo manderanno all’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) di Roma ad analizzare per l’identificazione e il tracciamento secondo disposizioni C.I.T.E.S.. Successivamente, a tempo debito, il piccolo sarà addestrato da Fernando Ferrini personalmente e, soltanto quando il suo Falconiere lo riterrà pronto, verrà impiegato per le attività dei Falconieri Fiorentini, nel rispetto delle vigenti normative e, soprattutto, del naturale equilibrio psicofisico di questo affascinante e prezioso Falco Sacro.
Autore
Chiara Pollini