L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, impegnata alla salvaguardia dell’acqua coi suoi Ufficiali delle Acque ed alla preservazione delle risorse naturali del Granducato di Toscana su incarico di Cosimo I de’ Medici attraverso la Legge dell’Unione del 18 Settembre 1549, decisa a ripristinare l’antica tradizione dell’Acqua di San Giovani Battista per iniziativa del Cavalier Luciano Artusi, Console di Parte Guelfa, ha ripristinato solennemente e coralmente con l’autorità comunale nella serata dello scorso 23 Giugno 2022, la bellissima tradizione dell’Acqua di San Giovanni Battista tanto legata alla fertilità del contado attraverso un’antica cerimonia nella quale sonoi stati mescolati l’acqua di Firenze e fiori coi colori della Città in uno speciale bacile dopo lo svolgimento di un corteo che ha mosso da Palagio di Parte Guelfa e che è giunto in Piazza della Signoria poco prima della mezzanotte del 23 Giugno 2022. L’Acqua di San Giovanni è stata distribuita nella prima ora del 24 Giugno ai cittadini presenti ad opera dei Cavalieri e le Dame di Parte Guelfa.
Parte Guelfa, da sempre rispettosa delle antiche tradizioni, ha voluto ripristinare questa antica tradizione, e proprio nella notte di San Giovanni, si sono ritrovati numerosi Confratelli e Consorelle, con le Priore dei quattro quartieri storici recanti corolle bianche per Santo Spirito, azzurre per santa Croce, rosse per Santa Maria Novella e verdi per San Giovanni, e condotti dal Console di Parte Guelfa Luciano Artusi e dal Governatore di PArte Guelfa Franco Lucchesi, insieme al Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani in formale rappresentanza del Comune di Firenze, hanno sfilato per le vie del centro fiorentino fino a Piazza della Signoria, dove si sono raccolti, davanti l’Arengario, in prossimità del Marzocco incoronato, ed hanno raccolto in un bacile alcune ampolle di acqua, nella quale sono stati versati i petali dei fiori colorati di ciascun quartiere, da parte delle Priore di Quartiere, a questo punto l’acqua di San Giovanni Battista era pronta per immergervi la mano e portarla sulle parti del proprio corpo dolenti con l’auspicio di guraigione e rinnovata salute.

Nei tempi che furono, quando le stagioni erano le stagioni, e si poteva discernere con esattezza il tempo della primavera e dell’inverno dell’estate e dell’autunno, nella notte di San Giovanni, era in uso nel contado fiorentino e non solo, stendere dei teli sui prati erbosi e ricchi di fiori con lo scopo di raccoglierne la preziosa rugiada. Le donne, con sapienza, effettuavano questa operazione, ripetendo con attenzione le azioni imparate quando erano fanciulle dalle loro madri, zie e nonne, ed al mattino raccoglievano l’acqua intrisa nei teli raccogliendola, senza sprecarne neppure una goccia, nei bacili e mezzine di rame, ed anche in preziose brocche di porcellana. L’Acqua di San Giovanni a questo punto era pronta per immergervi la mano, e portarla sulle parti doloranti del corpo, invocandone la guarigione. Si narra che le donzelle in età fertile, nella notte di San Giovanni, strusciassero le loro parti intime sulla rugiada dei prati, per auspicare una prole forte e sana.

Tutti i Guelfi presenti hanno ripetuto l’antico gesto ed in seguito anche i numerosi fiorentini e turisti convenuti hanno partecipato con curiosità ed apprezzamento a questa antica tradizione fiorentina che riporta la natura in città e la pone al centro della vita urbana. Parte Guelfa da appuntamento alla prossima Acqua di San Giovanni 2023 che sarà celebrata la notte del 23 Giugno 2023.

 

Autori

Gabriel Vaccaro e Andrea Claudio Galluzzo