Nel 1930, per onorare la memoria e le virtù civiche del condottiero fiorentino Francesco Ferrucci, nel quarto centenario della morte e della caduta della Repubblica, un comitato cittadino decise, dopo una rigorosa ricostruzione filologica, di far rivivere il calcio in costume, ispirandosi alla famosa partita del 17 febbraio 1530. Pertanto, organizzando la rievocazione veniva enfaticamente scritto dl settimanale Il Bargello del 4 maggio 1930: “Col suo gioco del Calcio Firenze soleva celebrare un tempo la festa della propria forza maschia e agile, della sua gente inquieta, combattiva, generosa, scaltra e assetata di vittorie: la Firenze del fascismo, anelante di tornare allo splendore di altri secoli, naturalmente torna al suo gioco”. La manifestazione doveva servire anche, non solo a vanto e gloria di un fulgido passato e come richiamo turistico, ma sopratutto a rivendicare le origini di popolari sport quali il football ed il rugby allora emergenti.
Alla ricerca dello storico gioco contribuì in maniera determinante, il suddetto comitato cittadino che interagì addirittura con il Ministro della Cultura Popolare, il cui scopo era quello di ricercare e promuovere la rinascita di manifestazioni ed eventi di antica tradizione da tempo caduti nell’oblio. Infatti proprio negli anni Trenta si assiste ad un rifiorire di feste, giostre, palii, e vari altri giochi tradizionali in tutta Italia. Il Comitato che organizzo il Calcio in Costume Fiorentino era così composto: Presidente onorario l’Onorevole Lando Ferretti capo ufficio stampa del Capo del Governo; Presidente generale il podestà conte Giuseppe della Gherardesca; Presidente della Giunta Esecutiva il dottor Alessandro Pavolini; il Vice Presidente Lorenzo Romanelli; il Tesoriere Simone Velluti Zati dei duchi di San Clemente; Segretario Raffaello Bacci; Commissari Enrico Barfucci, Guido Baroni, Lelio Botti, Marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, Pietro Galardini, Conte Goretto Goretti de’ Flamini, Pietro gori, Alfredo Lenzi, Luigi Lodi Focardi, Gino Meschiari, Carlo Nannotti, Enrico Novelli, Puccio Pucci, marchese Roberto Venturi Ginori e Giuseppe Volterra; Istruttori del Corteo Ugo e Dino Mangani; Istruttore della Musica Gaetano Manno.
Piazza Signoria 1930: la partita abbia inizio!
Vennero pertanto stabiliti in maniera permanente, fogge dei costumi, insegne, reparti e milizie, armi, armature, regole del gioco, musiche e comandi militari in perfetta similitudine alla famosa, eroica partita dell’assedio. A dimostrazione di quanta serietàfosse profusa al fine di non concedere niente alla fantasia, riporto di seguito la lettera datata 23 gennaio 1929 di un non meglio identificato ricercatore, incaricato dal podestà di Firenze, che si rivolge per chiarimenti al direttore delle Galleria Corsiniana a Roma, scrivendo testualmente: “Pregiatissimo Signor Direttore, per cortese suggerimento del Signor Professor Giglioli delle Gallerie di Firenze, mi permetto di rivolgermi a Lei per un favore. Si tratta di sapere se nella raccolta di disegni e stampe di codesta Galleria esistono disegni di costumi della seconda metà del ‘500 e della prima metà del ‘600 del Gioco del Calcio Fiorentino. Si tratta in sostanza, secondo le intuizioni di questa Amministrazione Comunale, di dover ricostruire nelle fogge autentiche le antiche divise dei giocatori dello storico gioco italiano e più propriamente fiorentino; sarei per questo particolarmente grato alla S. V. Ill.ma se vorrà coadiuvarmi nelle ricerche che debbo condurre col massimo rigore e colla maggiore scrupolosità. Non è improbabile che nella Galleria Corsiniana provvista doviziosamente di antiche stampe e disegni, si possa trovare qualche disegno di artisti dell’epoca; a questo proposito sarà opportuno tener presente che il gioco del calcio nel XVI secolo ebbe luogo anche fuori dalle mura domestiche come ad esempio a Lione e pare anche in Inghilterra ove sarebbe stato giocato da elementi fiorentini che si trovavano in quel Paese per ragioni di commercio. Grato del segnalato favore che mi riprometto di ricambiare in qualche occasione a Lei opportuna, La prego di gradire i miei distinti saluti”.
Del resto, la tradizione italica, maschia nazionale e collettiva, ben si coniugava allora agli ideali del fascismo. All’antica storica partita venne però sostituito, per ragioni ambientali, il terreno di gioco: la ormai inagibile bella piazza di Santa Croce, ai lati della quale peraltro erano rimasti il battipalla di marmo murato sulla facciata del palazzo degli Antellesi, e il segno della linea di centro campo sul prospicente, venne cambiata con quella ancor più prestigiosa, di piazza della Signoria e, per alcuni anni, limitatamente alla prima partita, con l’anfiteatro del Giardino di Boboli. L’amministrazione comunale per pubblicizzare l’evento della ripresa dell’antico gioco, fece affiggere per tutta la città manifesti con questo interminabile scritto: “Il Podestà annunzia che il 4 maggio, alle ore 17, in piazza della Signoria, si giocherà una partita di Calcio in Livrea, a memoria di quella contesa che il 17 febbraio 1530, sotto il tiro del cannone nemico. Come allora accompagneranno, i Bianchi e i Verdi sul campo di gioco, le rappresentanze della Milizia dell’Ordinanza, evocazione della giovinezza eroica che si rassegnò sotto l’arme a difesa del Popolo e del Comune. Il corteo si muoverà da Santa Maria Novella e per via dei Banchi, via Rondinelli, via tornabuoni, Borgo SS. Apostoli e via Lambertesca si recherà sulla piazza. Ritornerà poi in Santa Maria Novella passando per via della Ninna, via de’ Castellani, via degli Archibusieri, lungarno Corsini, via Tornabuoni, via Rondinelli, via dei Banchi, via degli Avelli. Invita i cittadini dei Quartieri di qua e di là d’Arno, donde traggono i campioni dee due opposte squadre, a prender parte viva alla celebrazione. Da Palazzo Vecchio, il 29 aprile 1930, VIII. Giuseppe della Gherardesca”.
Il giornale La Nazione di domenica 4 maggio 1930 così esaltava la ripresa della prima partita di calcio fiorentino: “Fervono i preparativi per la grande rievocazione storica del gioco del calcio in costume che avrà luogo oggi nel pomeriggio in piazza della Signoria. Anche mentre scriviamo, squadre di operai lavorano alacremente agli ultimi preparativi, perché questa solenne manifestazione, che segnerà il culmine delle onoranze ferrucciane, si svolga perfettamente in tutta la sua bellezza.
La grande piazza, ove tra poche ore scenderanno in campo le due squadre dei giocatori in costume per la cortese battaglia, ha assunto un aspetto assolutamente incantato. Magnifici arazzi della Fabbricheria Fiorentina adornano suggestivamente la storica loggia dei Lanzi, ricchi festoni e lussuosi pannelli alle finestre ed ai balconi dei palazzi formano veramente una degna ed imponente cornice alla grande rievocazione”. La manifestazione doveva servire, però, come accennato, non solo a vanto e gloria di un superbo passato, ma anche come richiamo turistico e soprattutto per rivendicare con giusto titolo le origini del gioco del calcio che stava dilagando, come “foot-ball”, in tutto il mondo. Queste le formazioni (comprese tre riserve) delle Squadre scese in campo:
BIANCHI: Alburno Mario (capitano), Pandolfini Olimpo (alfiere), Corti Ugo, Fattori Rodolfo, Toti Francesco, Ciardi Lanciotto, Rangoni Gino, Signori Vittorio, Vivoli Arrigo, Totti Ernesto, Dugini Marco, Focosi Giuseppe, Montelatici Raniero, Cecchi Alfredo, Ducci Narciso, Lapi Enzo, Nava Mario, Becherucci Otello, Bianchi Alberto, Bianchi Roberto, Scarpelli Giuseppe, Barlacchi Renato, Chiari Duilio, Marhiani Agostino, Frullini Dorando, Vieri Alfredo, Giomi Luigi, Marini Mario, Moretti Carlo, Bambi Antonio, Rosi Bruno e Pieri Adolfo.
VERDI: Nannotti Carlo (capitano), Querci Aldo (alfiere), Crescioli Adriano, Mori Gino, Bacchi Renzo, Benelli Federico, Cialdini Amelio, Cipriani Ezio, Balzini Alfredo, Cini Fortunato, Dal Palù Vittorio, Nanni Angiolino, Casati Enzo, Cupini Romualdo, Paolicchi Mario, Chiti Carlo, Magonio Bruno, Romano Valerio, Cucchi Maggiorino, Valle Pino, Tarchi Gino Aldo, Baracchi Pietro, Bianchini Alessio, Catani Otello, Baldini Ettore, Dini Alberto, Ciglia Cesare, Donati Vasco, Banchi Corrado, Masini Mario, Baldi Ugo, Biondini Gastone, Ulivelli Ugo e Bandini Enzo.
Il video dell’Istituto Luce dedicato alla ripresa del Calcio Fiorentino del 1930
Autore
Luciano Artusi