Giovedì 5 dicembre, per iniziativa dell’Opera Medicea Laurenziana, la memoria liturgica del beato Niccolò Stenone, patrono dei geologi, è stata celebrata dall’arcivescovo emerito il cardinale Giuseppe Betori con consegna delle medaglie stenoniane a benemeriti della cultura e della scienza. Le cui spoglie di Stenone, anatomista, geologo e vescovo danese vissuto tra il 1638 e il 1686, sono custodite nella basilica di San Lorenzo a Firenze in una cappella a lui dedicata. Nel corso della cerimonia di premiazione 2024 sono state consegnate tre medaglie al professor Stefano Grifoni direttore del Pronto Soccorso di Careggi, al professore dell’università di Leida ove Stenone studiò medicina, ed a Franco Lucchesi quale Governatore di Parte Guelfa, rappresentato dal Capitano Maggiore Gabriele Malquori, per l’attività dell’Arciconfraternita a favore della salvaguardia ambientale.
Niccolò Stenone in San Lorenzo
Dal dicembre 2019, il nuovo sarcofago-reliquiario che custodisce le spoglie del grande anatomista si può ammirare sotto l’altare della cappella stenoniana, nel transetto destro della Basilica. La realizzazione, che ha ripreso motivi ornamentali presenti in San Lorenzo, era stata affidata alla bottega orafa della Scuola di arte sacra di Firenze, diretta Francesco Paganini. Ora qualche cenno biografico. Quando giunge a Firenze nel 1666 alla corte di Ferdinando II, Niccolò Stenone ha 28 anni e fama di grande anatomista, guadagnata nella nativa Copenaghen e ad Amsterdam, Leida e Parigi. Interessato a conoscere la natura dei fossili, intraprende lo studio di quelli toscani e degli strati rocciosi che li contengono. Confortato dagli scambi con i discepoli di Galileo dell’Accademia del Cimento, pubblica a Firenze nel 1667 la prova geometrica dell’origine organica delle glossopetre e delle conchiglie fossili. Nel “De Solido Intra Solidum Naturaliter Contento” del 1669 delinea la prima storia della terra, riconoscendo che l’Appennino è fatto di strati più antichi di quelli delle colline toscane, definisce i principi geometrici della stratigrafia e per primo riconosce il fenomeno della costanza degli angoli nei cristalli. Lavora per conto di Cosimo III alla creazione di un museo di nuova concezione. Riporta così da Pisa a Firenze una cernita di oggetti naturalistici appartenuti alle collezioni granducali e raccoglie minerali e fossili in varie località europee. Convertitosi al cattolicesimo durante il soggiorno fiorentino, è ordinato sacerdote nel 1675, diviene vescovo nel 1677. Morì nel 1686 e fu sepolto nei sotterranei della Basilica di San Lorenzo per volontà di Cosimo III. Nel 1953 il suo corpo fu posto in un sarcofago paleocristiano, fino alla sistemazione definitiva del 2019, già prevista all’interno dell’altare della cappella. L’Opera Medicea Laurenziana ricorda ogni anno il grande scienziato con le celebrazioni intorno alla data del 4 dicembre.
Autore
Filippo Ciampolini