La quarta edizione della Fiorente, la magnifica passeggiata a cavallo fiorentina organizzata da Parte Guelfa che affonda le proprie radici storiche nelle parate a cavallo che attraversavano il monumentale centro storico di Firenze, che si terrà Domenica 15 Settembre 2019, avrà il privilegio mai prima concesso di attraversare il Ponte Vecchio. Anche quest’anno, emulando le parate compiute per le visite di teste coronate, importanti personalità guideranno il corteo equestre.
Author: Andrea Claudio Galluzzo Page 42 of 59
Profondo cordoglio dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa per la scomparsa del marchese Lapo Mazzei, uomo di ingegno, di cuore e di cavallo. Era costantemente informato sulle attività di Parte Guelfa, sodalizio al quale apparteva come Onorario e verso il quale nutriva simpatia e interesse. Lapo Mazzei aveva 94 anni. Era nato a Firenze nel 1925 e da volontario partecipò alla Liberazione dell’Italia a fianco delle truppe inglesi. Laureato in agraria, iniziò a occuparsi dell’azienda di famiglia nel Chianti già ancora studente universitario. La sua impronta fu decisa e modernizzatrice con l’avvio di un importante processo di rinnovamento.
Il regno di San Luigi IX fu un grande dono di Dio e della Vergine Maria alla Francia, ma anche alla cristianità e al mondo intero. Il cuore di una madre, se risponde alla missione che Dio le affida, riceve tutte le grazie, tutte le delicatezze per deporre nelle anime dei suoi fanciulli le virtù al punto di farne dei Santi. Bianca di Castiglia si mostrò la degna madre d’un figlio quale fu San Luigi IX. Si può ben affermare che senza le ammirabili qualità di energia di cuore e di intelligenza di questa regina, rischiarata da una fede profonda e da una confidenza ammirabile in Maria, il modello di tutte le Madri, il mondo, forse, non avrebbe mai potuto conoscere il tipo ideale di Re e di governante cristiano. Volendo dare alla Francia un sovrano degno, Bianca confidò le sue speranze a Nostra Signora recitando sempre il rosario con le persone pie della sua corte. Il 25 aprile del 1215, a Poissy, il suo voto si realizzò. San Luigi comprese la dignità che gli era stata conferita nel battesimo, al punto che si fece chiamare Luigi di Poissy, dal nome del villaggio dove era stato battezzato e quindi diventato cristiano. L’odio verso il peccato resse l’infanzia di Luigi IX e lo spinse alla vigilanza e alla preghiera, che poi sarà la grande passione della sua vita. Egli, un giorno, sentì sua madre dire queste parole: “Dolce figlio, voi sapete che niente mi è più caro di voi; ma preferisco sapervi morto piuttosto che macchiato di peccato mortale”. E’ ai piedi degli altari e nella lettura di libri spirituali che Luigi apprendeva tanto i suoi doveri di cristiano quanto la sua missione di Re. Suo fratello primogenito morì nel 1218, suo padre morì nel 1226 e questi aveva designato come reggente la Regina Bianca.
Sant’Anna fu eletta Santa protettrice di Firenze nell’anno 1343, il 26 di luglio. Infatti in quella data, che festeggiava appunto Sant’Anna, i fiorentini riuscirono a liberarsi dello “straniero” Gualtieri di Brienne, duca di Atene. Nella chiesa di Orsanmichele, a due passi dalla piazza della Signoria ed oggi sede ecclesiastica della rinata Parte Guelfa, Firenze ha voluto ricordare la sua antica Santa Protettrice. In una vela dell’oratorio è dipinta l’immagine di Sant’Anna affrescata dal Mariotto di Nardo a fine trecento, nella posa curiosa di abbracciare la città di Firenze. Ora, di santi raffigurati in posizione di venerazione o martirio ce ne sono molti. Ma che con le loro braccia accolgano la sagoma di una città intera è cosa più bizzarra. Si chieda a qualsiasi fiorentino qual è il patrono della città e la risposta sarà univoca: San Giovanni Battista.
Alla fine del Duecento le due grandi istituzioni medievali, chiesa e impero, che dal tempo di Carlo Magno, per cinque secoli avevano dominato la storia europea, sono in piena decadenza. L’autorità del pontefice e dell’imperatore, indebolita da tre secoli di lotte per la supremazia in Europa, è ridotta a pura formalità. In Francia, Spagna, Inghilterra sono sorte tre monarchie unitarie; l’Italia e la Germania sono divise invece in un infinità di staterelli, ai quali inutilmente imperatore si sforza di imporre la sua autorità. Per l’Italia questo periodo è il periodo della graduale trasformazione dei comuni in signorie: un periodo politicamente molto confuso, caratterizzato da lotte continue fra una città e l’altra e fra un partito e l’altro di una stessa città per la conquista del potere. Eppure, nonostante queste incessanti lotte fratricide, l’Italia dimostra una virilità straordinaria.
Gli Azzurri di Santa Croce, o meglio Cavalieri del Quartiere di Santa Croce, hanno prevalso con merito nel 2019 in un’avvincente finale di Piazza Santa Croce contro i giostratori rossi. Dopo tre vittorie consecutive per i Bianchi, hanno prevalso i giostratori di Santa Croce Alberto Liverani e Alberto De Simone. Il Capitano della compagnia equestre di Santa Croce, messer Marco Sottili, ha alzato al cielo in Santa Croce per la prima volta la Lancia Guelfa, simbolo della vittoria e giusto premio per il quartiere vincitore, sulla quale sarà inciso anche l’anno 2019 sul lato del quartiere azzurro.
Il Cavaliere del Quartiere di Santa Maria Novella Alessandro Morelli prevale con merito nell’edizione 2019 della Giostra di Madonna Libertà, con un’avvincente vittoria nella finale di Piazza Santa Croce contro i giostratori degli altri Colori Marco Bet, Stefano Fariselli e Nicola Casagrande al meglio di cinque carriere. Il Capitano della compagnia equestre di Santa Maria Novella, messer Graziano Casciarri, per la prima volta ha alzato al cielo in Santa Croce la Lancia Guelfa, simbolo della vittoria e giusto premio per il quartiere vincitore.
Corpus Domini, la processione, tanta gente, un solo protagonista: Gesù. In una cattedrale gremita di fedeli si è tenuta a Firenze, Giovedì 20 Giugno 2019, la Santa Messa del Corpus Domini seguita dalla processione dei fedeli immersi in una folla di turisti e fiorentini, dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore sino alla Basilica di San Lorenzo. La funzione officiata da Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo Metropolita Giuseppe Betori, come da sua affermazione indegno servo del Signore, deve far riflettere tutti sulla nostra missione in questa vita. Il sangue e corpo di Cristo, offerti in sacrificio per tutti noi, devono esserci sempre presenti.
Il Comune di Firenze e la Parte Guelfa, Cavalleria della Repubblica Fiorentina, organizzano con la Federazione Italiana Sport Equestri e col supporto dell’Ippodromo del Visarno nella giornata di Sabato 29 Giugno 2019 in Piazza Santa Croce a Firenze, la Giostra del Giglio, il torneo equestre agli anelli di Firenze. Come nelle precedenti edizioni, anche quella del 2019, sarà preceduta da cortei dei quattro Colori che partendo dalle quattro basiliche attraverseranno la città e raggiunge-ranno Piazza Signoria, intorno alle 17.30, dove si terrà la Cerimonia delle Lance, per poi raggiun-gere l’arena di Santa Croce ove i giostratori, rappresentanti i quattro Quartieri di Firenze, dopo il solenne Giuramento dei Cavalieri, disputeranno le carriere secondo l’ordine dei Colori sorteggiato il giorno di Pasqua, per conquistare la Lancia Guelfa e il Cencio della Vittoria. Nel 2016, 2017 e 2018 il trofeo è andato ai Bianchi di Santo Spirito.
I Confratelli e le Consorelle dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa hanno partecipato in gran numero ai funerali del maestro Zeffirelli in Santa Maria del Fiore, rendendogli commosso onore nel giorno dell’ultimo saluto. Il maestro Zeffirelli aveva accolto con entusiasmo l’adesione alla Parte Guelfa come Cavaliere Onorario. Pippo e Luciano, i due figli adottivi del maestro, si sono commossi all’arrivo del feretro in Duomo alla vista di tanta gente e dei dei mantelli verdi di Firenze: “E’ una giornata molto triste per noi, ma sono contento che sia tornato qui nella sua Firenze, come lui aveva chiesto e voleva”. Il Sindaco, Dario Nardella, come Zeffirelli Cavaliere Onorario di Parte Guelfa, ha voluto dedicare un pensiero speciale al maestro durante la funzione: “La città gli sta restituendo tutto l’affetto: lui ha portato Firenze nel mondo e il mondo a Firenze. Da oggi in poi ci dovremo impegnare a lavorare per la Fondazione a cui lui teneva moltissimo e per il Centro internazionale per le arti dello spettacolo. Oltre che, naturalmente, stare vicino alla sua famiglia”. Al termine della cerimonia si è invece rivolto ai figli Pippo e Luciano: “Avete perso Franco ma avete trovato una famiglia in questa città”.