Ogni 4 ottobre si celebra la Festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e ‘fratello’ degli animali. Figlio di un mercante appartenente alla piccola nobiltà cittadina, Francesco dopo la chiamata divina, abbandona la sua vita agiata per iniziarne una fatta di penitenza e solitudine in totale povertà. Filo conduttore della sua esistenza è stato l’amore per la natura declinato in tutte le sue forme, non a caso San Francesco chiamava fratello il Sole e sorella la Luna, per lui tutti gli animali meritavano rispetto e il suo Cantico delle Creature inizia proprio con una lode: “Laudato sie, mi Signore cum tucte le Tue creature”. In tutti i suoi racconti, nelle sue preghiere sono presenti gli animali come pesci, agnelli e soprattutto uccelli. Ma sicuramente, la leggenda più conosciuta è quella legata al lupo che terrorizzava la città di Gubbio. Si narra che Francesco riuscì a parlare con il lupo, domando la sua ferocia e facendo tornare la pace nel paese. Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente e per Parte Guelfa rimane un esempio di amore verso il Creato.
Author: Andrea Claudio Galluzzo Page 40 of 63
“Creato” è uno dei concetti più caratteristici del pensiero cristiano che riconosce nella bellezza sorprendente del mondo il mistero di una presenza che dal nulla ha portato all’esistenza le cose che sono. Quando lo sguardo contempla un paesaggio, una vita che nasce, le profondità dell’universo o l’opera dell’ingegno umano, uno stesso stupore attraversa l’anima facendola fremere di gioia e di ammirazione, quella di trovarsi di fronte a un miracolo, al nulla che prende forma nei colori della natura o nella potenza dell’immaginazione umana che diventa opera e invenzione.
Parte Guelfa, Comune di Firenze e Federazione Italiana Sport Equestri, con una decisione sofferta ma unanime, hanno stabilito di annullare a causa della pandemia l’edizione 2020 della Fiorente, prevista oer il 13 Settembre 2020, dando appuntamento a tutti i fedeli appassionati della magnifica cavalcata fiorentina a Domenica 12 Settembre 2021. A causa dell’epidemia Covid 19 la Fiorente, la passeggiata a cavallo che affonda le proprie radici storiche nelle parate a cavallo che attraversavano il monumentale centro storico di Firenze in occasione delle visite di teste coronate e altre importanti personalità, non potrebbe essere vissuta con adeguata sicurezza per i partecipanti ed inoltre il necessario controllo sul distanziamento sociale ne renderebbe impossibile la gestione. La decisione è stata adottata in maniera unanime da Comune di Firenze, FISE e Parte Guelfa.
La Sicilia è sotto attacco su diversi fronti con incendi quasi interamente dolosi che stanno devastando gli ultimi paradisi naturali superstiti. Parte Guelfa invoca il salvataggio dei parchi e delle riserve ambientali. Tutte le forze disponibili per la prevenzione e devono attivarsi. Ecco il bollettino di guerra: a Casteltermini, le fiamme si sono sviluppate in località Tagliaspada, un rogo che si è ben presto propagato a contrada Garifo; a Menfi il fuoco divora bosco Magaggiaro con ben cento ettari andati in fumo; a Siculiana è andato in fumo il boschetto vicino al cimitero non lontano dalla riserva naturale di Torre Salsa; ad Altofonte distrutto il magnifico bosco di Moarda che si estende per oltre mille ettari; a Trapani la devastazione del fuoco ha colpito nella località di Macari e nei pressi della Tonnara, al confine con la riserva naturale dello Zingaro.
Un tempo sacro per ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi. È Giublleo, il concetto, la parola chiave, il filo rosso che unisce e fa da guida al Messaggio del Papa per la VI Giornata mondiale di preghiera per il Creato, che si celebra oggi. Un richiamo al 50° anniversario, che cade appunto nel 2020, del Giorno delle Terra e che riprende il tema, “Giubileo della terra”, scelto dalle Chiese cristiane per il Tempo del Creato, un periodo, dal 1° settembre al 4 ottobre, in cui impegnarsi in modo speciale nella preghiera e nell’azione per la salvaguardia della casa comune. Coerente con la sua missione, Parte Guelfa partecipa alla giornata di preghiera partendo dalla riflessione di Papa Francesco e dalla Sacra Scrittura, in particolare dal celebre versetto del Levitico: «Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo» (Lv 25,10).
Parte Guelfa ricorda e celebra la carica di Isbuscenskij, un epico episodio bellico avvenuto durante la campagna italiana di Russia sul fronte orientale della seconda guerra mondiale, verificatosi la mattina del 24 agosto 1942, che vide protagonista il reggimento italiano Savoia Cavalleria. Viene ricordata come l’ultima carica di cavalleria condotta da unità del Regio Esercito italiano contro reparti di truppe regolari, sebbene l’ultima carica in assoluto compiuta da reparti di cavalleria italiani ebbe luogo la sera del 17 ottobre 1942 a Poloj, in Croazia, da parte del Reggimento “Cavalleggeri di Alessandria” contro un gruppo di partigiani iugoslavi. La carica prende il nome dalla piccola località di Izbušenskij, хутор Избушенский in cirillico, situata in Russia presso un’ansa del fiume Don.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli nasconde un tesoro di inestimabile bellezza, e al suo interno è possibile fare un itinerario equestre di tutto rispetto, attraversando l’antichità e giungere inaspettatamente al rinascimento. L’edificio rettangolare, in stile neo rinascimentale, dai contorni in pietra piperina e l’intonaco scarlatto tipicamente partenopeo, ha una mole impressionante, incute timore e per certi versi, nonostante l’eleganza d’un tempo, oggi non invoglia molto a essere visitato. Eppure alcune opere contenute al suo interno sono così famose che non c’è persona al mondo che non l’abbia vista almeno una volta sui libri di storia e di storia dell’arte, e non sto esagerando.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa e la comunità di Serravalle Pistoiese hanno in San Lodovico d’Angiò, Vescovo di Tolosa, il loro Santo Patrono che festeggiano ogni 19 Agosto. Figlio di Carlo d’Angiò, Re di Napoli, il giovane Lodovico fu condotto come ostaggio con i fratelli presso il Re di Aragona ed ebbe in quel luogo l’occasione di conoscere i frati mendicanti francescani. Riacquistata la libertà, rinunciò al trono e ad ogni altra prospettiva di grandezze terrene. Lodovico venne ordinato sacerdote nel Febbraio 1296, a ventidue anni, e ordinato Vescovo di Tolosa nel Dicembre successivo. Fu inviato poi a reggere la Diocesi di Tolosa. Nel suo breve episcopato Ludovico improntò la propria vita alle rigide regole della povertà francescana. Predilesse i poveri, i malati, i giudei vittime di persecuzione ed emarginazione e i carcerati ai quali si recava spesso a far visita.
Coltiviamo un sogno, essere decisivi nella salvaguardia ambientale aiutando a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane rispondendo alla necessità di preservare la natura dai rischi degli agenti inquinanti, cercando di restaurare l’equilibrio naturale, soddisfacendo le esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie. Il servizio di salvaguardia ambientale prestato dai volontari a cavallo di Parte Guelfa è orientato a migliorare il monitoraggio delle riserve naturali italiane. Tra le aree maggiormente sorvegliate da Dragoni ed Esploratori di Parte Guelfa spicca il parco nazionale delle Foreste Casentinesi.
Nel 1294 Carlo Martello, che sarebbe morto il 12 agosto 1295 a Napoli, si recò a Firenze, dove incontrò i suoi genitori che rientravano dalla Francia. In questa occasione, per accoglierlo con tutti gli onori del caso, la capitale toscana inviò una delegazione della quale pare facesse parte anche Dante Alighieri. In ogni caso appare quasi certo che il Sommo Poeta e il giovane principe angioino abbiano avuto modo di conoscersi di persona e apprezzarsi vicendevolmente, anche per il fatto di condividere gli stessi gusti letterari. Carlo Martello era il figlio primogenito dell’erede al trono di Napoli, Carlo II detto lo Zoppo, duca di Calabria, figlio primogenito di re Carlo I di Napoli, e di Maria Arpad d’Ungheria (1257 ca. – 25 marzo 1323), figlia del re d’Ungheria, Stefano V e di Elisabetta di Cumania. Tra i suoi fratelli vi furono San Ludovico di Tolosa, il re di Napoli Roberto d’Angiò e Filippo I di Taranto. Nella Divina Commedia e precisamente in Paradiso VIII, una delle anime che si fa più vicina a Dante e’ quella di Carlo Martello che dichiara di essere pronta, come gli altri beati, a soddisfare ogni richiesta del poeta. Spiega che essi ruotano insieme all’intelligenza angelica dei Principati, cui Dante stesso si rivolse con la canzone Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete, e sono talmente pieni di amore che pur di compiacerlo sono disposti a fermarsi un poco. Dante si rivolge con uno sguardo a Beatrice, che risponde con un cenno di assenso, quindi torna a parlare all’anima e le chiede di presentarsi. La luce che avvolge il beato si fa assai più splendente, tale è la gioia che egli prova nel rispondere a Dante.