Si è svolto a Roma nella giornata di Sabato 29 Ottobre 2024 il pellegrinaggio di Parte Guelfa con momento principale nella celebrazione della Santa Messa presso la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, ove, nel primo pomeriggio, oltre cinquanta Confratelli e Consorelle di Parte Guelfa si sono riuniti raggiungendo la capitale dalle Luogotenenze del Lazio, della Toscana, degli Abruzzi, della Sicilia e dell’Umbria, tutti giunti in questo luogo sacro nel cuore di Roma per elevare al Signore una preghiera comune per la salvezza del Creato.
Prima dell’inizio della liturgia, i convenuti hanno partecipato alle commemorazioni di Papa Clemente VII, il fiorentino Giulio de’ Medici, presso Castel Sant’Angelo e Città del Vaticano. Monsignor Roberto Paoloni, Rettore di San Giovanni dei Fiorentini, ha accolto con gioia i pellegrini di Parte Guelfa e, durante l’omelia, ha espresso la sua vicinanza alla missione di salvaguardia ambientale portata avanti da Parte Guelfa dal XVI secolo per incarico del primo Granduca di Toiscana Cosimo I de’ Medici. Al termine della cerimonia eucaristica monsignor Paoloni è stato nominato Cappellano Onorario di Parte Guelfa ed ha ricevuto in dono la stola guelfa come auspicio di frequente presenza futura di confratelli e consorelle presso la magnifica chiesa nazionale dei fiorentini a Roma. La presenza dei pellegrini dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa nel bellissimo basilicale gestito dall’antica famiglia Sacchetti attraverso l’Arciconfraternita e Opera Pia di San Giovanni Battista dei Fiorentini, alla quale vanno sentiti ringraziamenti per la generosa ospitalità, è l’inizio di un rapporto di servizio e fratellanza.
Situata a ridosso del Tevere, a un’estremità di via Giulia, la basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini, dedicata la santo patrono di Firenze, fu edificata per volontà del primo papa Medici, Leone X, per la folta comunità fiorentina che risiedeva nella zona. Il nome della chiesa deriva dall’attiguo palazzo cinquecentesco che ospitava il Consolato Fiorentino. Per la sua costruzione, il pontefice indisse un concorso nel 1518 a cui parteciparono, tra gli altri, Raffaello, Michelangelo e Baldassarre Peruzzi. Il progetto vincitore fu, però, quello di Jacopo Sansovino, architetto e scultore fiorentino. La realizzazione della chiesa, risalente alla fine del 1500, si rivelò particolarmente difficile, anche a causa della vicinanza con il fiume, tanto che il completamento dell’interno avvenne solo nel 1620 grazie ad Antonio da Sangallo il Giovane, Giacomo Della Porta ed a Carlo Maderno. Il grande architetto, zio di Francesco Borromini, riuscì a portare a termine i lavori erigendo la caratteristica cupola allungata che i romani chiamano “il confetto succhiato” per la sua forma. Tra le opere d’arte che si possono ammirare nelle dieci cappelle laterali, spiccano alcuni monumenti funebri realizzati dai maggiori scultori dell’età barocca come Bernini, Algardi, Carlo Maderno e Francesco Borromini, entrambi qui sepolti. A Ferdinando Fuga si deve la realizzazione nel XVIII secolo della cappella dedicata a San Filippo Neri, rettore della basilica tra il 1564 e il 1575. Del Bernini sono conservati i due busti di Antonio Coppola e Antonio Cepparelli, patrizi fiorentini benefattori dell’Arciconfraternita e dell’Ospedale dei Fiorentini. Restaurata nel 1992, la bella facciata in travertino con le sei statue dei grandi santi fiorentini, fu realizzata nel 1734 da Alessandro Galilei, durante il papato di un altro papa della famiglia dei Medici, Clemente XII. La chiesa conserva l’Archivio storico dell’Arcivescovado dei Fiorentini, che risale al XV secolo.
Autore
Gabriele Vaccaro