Cosi lontano così vicino. Il sogno ci guida verso i traguardi e talvolta anche verso gli insuccessi. Il sogno ci guida lontano ma lontano quanto? Quanto lungo deve essere il viaggio per ritrovare se stessi? Quanto distante è la felicità e quanto dura il viaggio per raggiungerla? La felicità a volte non è proprio dietro l’angolo ma più vicino di quanto si creda. A volte non c’è bisogno di spingersi lontano con il viaggio in cerca di mete esotiche. Un piccolo sogno non troppo lontano da Firenze è il monte Ortles che si erige nel Parco Nazionale dello Stelvio in Alto Adige – Sud Tirol.

Il suo nome ha origine forse da quello di un maso, una costruzione per la custodia e la lavorazione dei generi caseari e gli attrezzi. La montagna per numerose caratteristiche morfologiche ha affinità con l’Everest tanto che molti famosi alpinisti si sono allenati proprio sulla vetta altoatesina per poi dedicarsi ad ascensioni più importanti. Ad alcune ore di viaggio da ogni città italiana ecco una montagna che non ha niente a che invidiare alle sorelle delle altre catene montuose più famose dell’Oriente.

C’è da constatare come negli anni il ghiacciaio che la interessava si sia ridotto notevolmente a causa dell’innalzamento della temperatura. Non affrontando volutamente gli aspetti tecnici, compresa l’eziologia dello scioglimento, è però doveroso ricordare che questa situazione di temperatura instabile aumenta purtroppo sensibilmente gli eventi avversi in montagna. Nonostante le naturali erosioni e l’opera dell’uomo l’Ortles, con i suoi quasi quattromila metri di altezza, rimane presenza austera obbligando necessariamente ad alzare gli occhi al cielo così da accomunare ogni essere nella contemplazione del Creato.

 

Autore

Pier Francesco Cellai