Un libro su Alberto Litta Modignani, milanese, atleta a livello internazionale, grande amante di cavalli, cavaliere sotto tutti gli aspetti. Comandante di Gruppo Squadroni del Reggimento “Savoia Cavalleria” e Medaglia d’Oro al Valor Militare nella leggendaria carica di Isbuscenskij: la vita senza macchia di un ufficiale di Cavalleria del ‘900. I Litta Modignani sono una nota, antica, nobile, famiglia milanese, l’origine della quale vien fatta risalire a Joannes, detto Litta, del 1046, ma capostipite è Balzarino de Littis, della seconda metà del ‘200. Famiglia che ebbe grandi ricchezze durante il Ducato di Milano, banchieri sotto gli Sforza. Famiglia iscritta fra gli illustrissimi patrizi di Milano dal 1277, che con i governatorati austriaco e spagnolo ebbe feudi e titoli di conti e marchesi. Il Litta di cui parliamo è un uomo della prima metà del secolo scorso, del’900. Chi è quindi Alberto Litta Modignani?
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L’Arciconfraternita di Parte Guelfa in occasione della Festa delle Insegne che si terrà Sabato 2 Marzo 2024 presso Palagio di Parte Guelfa a Firenze, invita tutti i Confratelli e le Consorelle di Parte Guelfa alla Festa delle Insegne 2024. Si tratterà di una giornata importante ed intensa che includerà la tradizionale parata cittadina, la cerimonia degli incarichi e delle benemerenze, la sessione straordinaria delle investiture ordinarie e la cerimonia delle investiture onorarie. La Festa delle Insegne, realizzata ogni anno da Parte Guelfa il sabato successivo la data del 26 Febbraio, anniversario della battaglia di Benevento, ove si celebra la tradizionale concessione delle insegne per ricordare il dono di Papa Clemente IV, a una delegazione di cavalieri di Parte Guelfa, del proprio personale stemma.
Domenica scorsa 25 Febbraio 2024, si è tenuta a Pistoia la seconda edizione del Forum Natura confermando le aspettative. Il successo della conferenza internazionale dedicata alla protezione ambientale organizzata da Parte Guelfa e Diocesi di Pistoia, tenutasi nei meravigliosi spazi della chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, un gioiello romanico scrigno di molti altri tesori dell’arte medievale e rinascimentale italiana, dove accademia e industria si sono incontrate e hanno discusso di questioni produttive, energetiche, antropologiche e gestionali proponendo soluzioni pratiche per i maggiori danni che l’umanità provoca alle risorse naturali.
Si è regolarmente svolta la seconda edizione della Marcia sull’Ambiente da Serravalle a Pistoia organizzata da Parte Guelfa lo scorso Sabato 24 Febbraio nonostante il maltempo che ha inzuppato d’acqua i coraggiosi partecipanti. Sotto precipitazioni battenti non sono stati pochi i pellegrini che nella mattina si sono incamminati dalla CAppella di San Lodovico a Serravalle Pistoiese verso la cattedrale di San Zeno a Pistoia attraversando le belle colline pistoiesi. La pioggia ha reso il tracciato difficile in alcuni punti ma, comunque, i “pellegrini verdi” hanno sfidato anche il maltempo per onorare l’importante appuntamento e far partire, come da tradizione, il Forum Natura 2024. Ad accoglierli all’arrivo in cattedrale l’Arciprete don Luca Carlesi che ha benedetto tutti i pellegrini ed ha illustrato la storia di San Jacopo, San Giacomo Maggiore, patrono della città di Pistoia, e del legame con Santiago de Compostela.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, in collaborazione con la Diocesi di Pistoia, organizza per Domenica 25 Febbraio 2024 a Pistoia la seconda edizione del FORUM NATURA, conferenza internazionale dedicata ai temi della salvaguardia ambientale, presso la bellissima chiesa romanica di San Giovanni Fuorcivitas. Sempre più soggetto attrattivo per le proposte, i progetti ed i momenti di confronto a livello nazionale e internazionale sulle tematiche ambientali, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa realizza nella città di Pistoia, capitale della Green Industry italiana, il FORUM NATURA 2024, un laboratorio culturale e scientifico dedicato a temi di protezione ambientale, oggi più che mai, indispensabili e non procrastinabili, come la transizione ecologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, la cura del paesaggio e del verde urbano passando per la tutela del suolo, delle acque e della qualità dell’aria. Il convegno organizzato dall’Arciconfraternita di Parte Guelfa e dalla Diocesi di Pistoia si terrà nel giorno di Domenica 25 Febbraio 2024 e si terrà presso la bellissima e millenaria chiesa romanica di San Giovanni Fuorcivitas.
Sempre più soggetto attrattivo per le proposte, i progetti ed i momenti di confronto a livello nazionale e internazionale sulle tematiche ambientali, L’Arciconfraternita di Parte Guelfa ha deciso di realizzare nella città di Pistoia, capitale della Green Industry italiana, il FORUM NATURA 2024, un laboratorio culturale e scientifico dedicato a temi di protezione ambientale, oggi più che mai, indispensabili e non procrastinabili, come la transizione ecologica, il contrasto ai cambiamenti climatici, la cura del paesaggio e del verde urbano passando per la tutela del suolo, delle acque e della qualità dell’aria. Il convegno organizzato dall’Arciconfraternita di Parte Guelfa e dalla Diocesi di Pistoia si terrà nel giorno di Domenica 25 Febbraio 2024 e si terrà presso la bellissima e millenaria chiesa romanica di San Giovanni Fuorcivitas.
Gli ecologisti moderni hanno i loro precursori nell’India di molti secoli fa, uomini pronti a morire per salvare un’albero, una foresta e il mondo vegetale. Questa che stiamo per raccontarvi è la storia di un gruppo etnico che si immolò per proteggere la natura e che la storia, solo in tempi recenti, ha riportato alla memoria. I Bishnoi, o Vishnoi deriva dal vocabolo bish, «venti», e noi, «nove» in dialetto rajasthani (una forma dialettale dell’hindi). Fanno parte di una comunità vishnuita presente soprattutto nello Stato del Rajasthan, specialmente nelle regioni di Jodhpur e di Bikaner, ma anche in numero esiguo nel vicino Stato dell’Haryana. La setta fu creata nel XV secolo dal guru Jambeshwar Bhagavan, noto comunemente come Jambaji (1451-1536). Per quanto quasi del tutto sconosciuti in Occidente i Bishnoi sono forse gli ambientalisti più radicali e antichi al mondo.
Parte Guelfa sostiene la cultura equestre e la tradizione degli attacchi. Dopo aver visto, attraverso “I Cocchi del Marzocco“, tornare a passeggiare nei viali delle Cascine carrozze d’epoca con cavalli di vario genere, la scommessa è quella di provare a diventare belli come “i grandi” dei Cocchi, organizzando un percorso di scoperta teorico e pratico, che illustrerà i rudimenti e le caratteristiche più prestigiose delle redini lunghe, fino alla possibilità di condurre una carrozza in sicurezza.
La rotta toscana del Cammino di San Jacopo ha la stessa radice e lo stesso valore del Cammino di Santiago spagnolo. Lo storico cammino di San Jacopo – variante in Giacomo o Giacobbe, dovute ad un diverso adattamento della forma latina Jacobus o Iacobus – affonda le sue origini direttamente nel più famoso Cammino di Santiago. Le loro storie sono intrecciate fin dall’anno 1145, quando il vescovo Atto, della Diocesi di Pistoia, ebbe in dono dall’Arcivescovo di Santiago, Diego Gemirez, un frammento del cranio di San Giacomo. La reliquia è custodita in uno splendido reliquiario ad opera di Lorenzo Ghiberti realizzato nel 1407. Il reliquiario si trova nella Cappella del Giudizio della Cattedrale di San Zeno a Pistoia.
Dante guarda alla pace come componente dell’ordine universale. Sì è detto, molte volte, che l’inferno sembra in più di una occasione essere un concentrato di orrore, di sofferenza devastante ai limiti del sadico. Ricordo ancora un sacerdote che anni fa mi proibì di tenere una lectura dantis che mi era stata richiesta da un gruppo di parrocchiani perché a suo giudizio Dante era il responsabile del terrore dell’inferno che per secoli avrebbe perseguitato i poveri credenti. Al netto del commento di un simile giudizio – mi risulta che Dante sia certo sommo poeta, ma non che sia mai stato anche sommo pontefice – una cosa però è vera: anche a causa di alcune letture soprattutto romantiche, si è perso spesso di vista quello che il vero significato della Commedia nel suo complesso: un affresco, unico nella letteratura universale, della tensione dell’umano nel divino.