Venerdì 5 Ottobre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare il rapporto tra Dante e Firenze e la geopolitica europea medievale nella quale Firenze era calata all’avvento della Parte Guelfa. Il lungo percorso didattico è propedeutico all’ammissione all’investitura dei Cavalieri di Parte Guelfa 2018 e coloro che non avessero ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante l’incontro che si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
Autore: Andrea Claudio Galluzzo Pagina 46 di 59
La morte di Corso Donati, scolpita in versi da Dante con una vendicativa perfidia, è quasi divenuta simbolo del destino che rovescia chi si è innalzato con smodata superbia. Il 6 ottobre 1308, mentre a cavallo cerca di fuggire fuori Firenze, lasciato solo dai molti che lo avevano seguito e osannato, tranne Gherardo Bordoni che ne condividerà la morte, il prode cavaliere Corso cade da cavallo; ma rimasto impigliato nella staffa viene trascinato e martoriato nella polvere fin nei pressi del convento vallombrosano di San Salvi dove viene finito a colpi di lancia da fiorentini e mercenari catalani. In tal modo il “gran barone” – come era stato soprannominato – pagava la pretesa di volersi porre al si sopra degli altri cittadini e delle leggi pur avendo saputo condurre di fatto con successo una spregiudicata vita politica che aveva visto anche l’affermazione della sua fazione dei Neri, il gruppo più intransigente del ceto dirigente guelfo.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa celebra i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, i guerrieri di Dio, i quali nell’Apocalisse di Giovanni sono ricordati in combattimento contro il drago infernale. Un ruolo speciale è riconosciuto tra essi a San Michele quale patrono e protettore del popolo Ebraico, guardiano e custode della Chiesa Cattolica, patrono di Città del Vaticano, di Francia, Ucraina, Bielorussia, Germania, Normandia, e delle città di Bruxelles e Kiev. San Michele è anche protettore degli Infermi, delle Forze dell’Ordine, dei Marinai, dei Paracadutisti e dei Vigili del Fuoco.
Rieccheggiando raucamente tra il vento del tempo e tra vendetta e trionfo, la ferocità fragile della libertà leonina di Firenze si innalza con il valore umanistico dell’uomo vitruviano, come una montagna che raggiunge l’altezza celeste di virtù: il suo sguardo di saggezza protegge il popolo nel nido del bene comune, come la stabilità dei cancellieri della Republica sopra i conflitti del Priorato; mentre il suo braccio benefico nutre il fervore nascente della studiosità, come la biblioteca di San Marco dentro le mura robuste dell’abbraccio paterno di Cosimo il Vecchio; e, allo stesso tempo, il rombo del suo ruggito contiene l’intero della cavalcata clamorosa della forza guelfa sotto la guida di Amerigo di Narbona nella battaglia di Campaldino, assordando così la preda perniciosa del terrore e della tirannia.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa piange la scomparsa del suo Cavaliere Onorario Luciano Consorti, pluridecorato servitore dello Stato nell’Arma dei Carabinieri come maresciallo maggiore aiutante in incarichi speciali spesso impegnato nell’aiuto a tantissime persone. Fiorentino emigrato in Romagna, uomo gioviale e molto amato è stato fondatore del Viola Club Romagna. Alla famiglia Consorti ed in particolare al figlio, Pier Luigi, Cavaliere Ordinario di Parte Guelfa, tutta l’Arciconfraternita rivolge le più sentite condoglianze. L’indimenticabile babbo Luciano ha onorato la Parte Guelfa e Firenze con la sua vita. Le esequie si sono tenute Mercoledi 19 Settembre 2018 scorso presso la chiesa di San Giovanni Evangelista a Forlì. Marzocco! Marzocco! Marzocco!
Venerdì 14 Settembre 2018, nell’ambito del corso formativo 2017-18, l’Arciconfraternita di Parte Guelfa apre le porte al pubblico per raccontare la storia dell’equitazione in Italia e le origini delle razze equine italiane. Il lungo percorso didattico è propedeutico all’ammissione all’investitura dei Cavalieri di Parte Guelfa 2018 e coloro che non avessero ancora compilato i moduli di adesione potranno farlo durante l’incontro che si terrà presso Zoworking, il centro italiano più grande ed evoluto di co-working e formazione, appena inaugurato a Sesto Fiorentino.
In Italia, tra IV e XV secolo, fa la sua comparsa, alla Corte di Mantova la cavalcata all’amazzone. Non è chiaro se sia avvenuto durante il primo matrimonio di Ludovico I, Luigi Gonzaga, con Caterina Malatesta o durante il suo secondo matrimonio con Francesca Malaspina. La sposa apriva il corteo in sella a un palafréno, ovvero un cavallo usato per viaggi e parate e non per corse e combattimenti, riccamente bardato condotto a mano da un paggio.
L’Arciconfraternita di Parte Guelfa piange la scomparsa del suo Cavaliere Onorario il maestro Silvano “Nano” Campeggi artista e pittore di fama mondiale scomparso oggi all’età di 95 anni. Alla famiglia Campeggi la Parte Guelfa rivolge le più sentite condoglianze. L’indimenticabile artista ha onorato la Parte Guelfa realizzando il manifesto per la Giostra del Giglio che ogni anno si disputa in Piazza Santa Croce. Aveva 95 anni ed è stato pittore e cartellonista considerato tra i più importanti artisti grafici nella storia del cinema americano.
La Martinella è una campana assai famosa a Firenze. In origine essa era fissata all’interno dell’arco situato in via Por Santa Maria, ove sorgevano le mura e le porte della città antica, e veniva suonata solo quando la guerra era imminente, inevitabile o iniziata. In periodi di pace, invece, la campana era conservata nella chiesa di Santa Maria sopra la Porta in via Pellicceria, sede ecclesiastica storica della Parte Guelfa e oggi della Biblioteca dell’omonimo Palagio. Per questo la Martinella è anche famosa con il nome di “Bellifera”, dal latino bellus che vuol dire appunto guerra.
A Firenze tornei, giostre, palii e caroselli equestri hanno fatto da sempre parte degli spettacoli che si svolgevano nelle vie e nelle piazze della città. Ricorrenze come le vittorie in battaglia, le feste religiose o quelle patronali offrivano numerose occasioni per celebrare tali eventi. Di molti, tra cui il Palio dei Cocchi che si correva ogni anno alla vigilia di San Giovanni in Piazza Santa Maria Novella, o quello dei Berberi nel quale il 24 giugno cavalli di sangue e scossi attraversavano la città dal Ponte alle Mosse fino all’attuale Piazza Beccaria, non si conservano se non pochissimi ricordi.