Gianni Conti, nato a Nuoro quasi novanta anni fa, davanti alla casa di Grazia Deledda, prima donna italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura italiana nel 1926. Ad appena diciotto anni, finiti gli studi superiori, si “innamora” di Firenze leggendo i libri dello storico dell’arte Bernard Berenson. Un amore così forte che lo accomunerà a Giorgio La Pira, che dalla Sicilia aveva sempre sentito il richiamo di vivere Firenze. Gianni Conti, nonostante le remore del padre, decide di trasferirsi a Firenze. Ed è qui che inizia la sua carriera politica. Conosce Nicola Pistelli, direttore della rivista “Politica”, leader storico della sinistra democristiana e Assessore di Giorgio La Pira. Gianni Conti in poco tempo diviene un collaboratore, un prezioso braccio destro di Giorgio la Pira, tanto che il Sindaco gli affiderà l’operazione “Strade Private”.
Autore: Andrea Claudio Galluzzo Pagina 26 di 59
Un nuovo prestigioso confratello è stato accolto in Parte Guelfa lo scorso novembre 2021. Si tratta del professor Roberto Mazzanti, il quale, dopo aver svolto il militare come Ufficiale Medico, ha lavorato sempre in centri clinici e di ricerca Italiani, università di Parma e Firenze, e circa tre anni all’ estero, precisamente due alla London University e uno alla Tufts di Boston. Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica, professore ordinario di Medicina Interna e Oncologia Medica per oltre dieci anni all’Università di Firenze, ha rinunciato agli ultimi cinque anni di insegnamento avendo già 45 anni di contributi, per acc0mpagnare il figlio a studiare ingegneria aerospaziale negli Stati Uniti d’America.
Clotilde Trinchero abbraccia l’Arciconfraternita di Parte Guelfa e si tratta di un ingresso davvero eccellente. Dottore di ricerca in neuroanatomia funzionale, etologa e medico veterinario esperto in IAA, ovvero negli Interventi Assistiti con Animali. Vive in Piemonte, terra di grandi tradizioni cavalleresche, ed ha ricevuto l’investitura il 20 Novembre 2022 scorso, con forte emozione e suggestione, divenendo Dama di Parte Guelfa. I due giorni, quello della preparazione e dell’investitura, sono stati per lei un’esperienza unica ed toccante. Ha potuto vivere appieno anche il suo nome stesso di origine gotica e burgunda, composto dai termini hlud, che significa gloria e fama, e hild, che vuol dire battaglia, cioè “gloriosa in battaglia”.
L’Ordine di Parte Guelfa è lieta di accogliere ed abbracciare una personalità di spicco quale il Professore Massimo Ruffilli. Laurea in architettura con il massimo dei voti e dignità di pubblicazione, portando una tesi sul passaggio dell’alta velocità in sotterranea per la stazione di Santa Maria Novella. Allievo di Pierluigi Spadolini fondatore della disciplina del design italiano e innovatore delle tematiche sull’edilizia industrializzata e sulla tecnologia applicata all’architettura. Massimo Ruffilli ha collaborato con Spadolini a progetti di livello nazionale ed internazionale su: edilizia scolastica, universitaria, ospedaliera, postale ed ecclesiastica. Dal 1973 al 1996 è stato consulente del Gruppo IRI Italstat accanto a Ettore Bernabei, dove ha seguito progetti di infrastrutture, edilizia di servizio e prefabbricazione in Italia ed estero.
Dante ritrova la sua Firenze e lo fa attraverso le magiche giornate vissute attraverso la Veglia delle Armi e le Solenni Investiture dei nuovi Cavalieri e Dame di Parte Guelfa. Cerimonie durate ben tre giorni, iniziate in Santa Croce con la Veglia delle Armi il venerdì 19 Novembre notte e terminate la domenica 21 Novembre mattina con l’addobbo degli ultimi aspiranti. La famiglia Alighieri finalmente ritrova la sua patria natia ed il suo bel San Giovanni che l’esilio aveva costretto ad abbandonare senza più poter farvi ritorno. Sperello di Serego Alighieri discendente diretto del sommo poeta è stato addobbato come Cavaliere di Parte Guelfa dal Console Luciano Artusi, rendendo così onore alla storia del suo antenato anch’egli Cavaliere di Parte Guelfa nella fazione dei Bianchi, più moderati ed aperti al dialogo con la Parte Ghibellina.
L’Ordine di Parte Guelfa raccoglie un’eredità antichissima che ha portato avanti nel corso dei secoli attraverso alterne vicende: nato come consorteria, divenuto fazione politica, trasformato poi in cavalleria militare, istituzione di fondazione papale, magistratura civile e infine arciconfraternita. A tutti sono note le vicende e gli avvenimenti storici che hanno visto protagonista la Parte Guelfa in Firenze durante il Medioevo: lotte, guerre, sconfitte, esilii e vittorie che l’hanno vista alla fine prevalere sull’avversaria consorteria Ghibellina. Uno degli episodi delle lotte tra Guelfi e Ghibellini che ha colpito la mia immaginazione fin da ragazzo è l’incontro tra Dante Alighieri, Guelfo di parte Bianca, e Farinata degli Uberti, nobiluomo e condottiero, capo della consorteria Ghibellina, descritto nel X canto dell’Inferno della Divina Commedia.
Ettore Bernabei è stato un grande fiorentino, una persona esemplare per l’alto senso di moralità civile, per capacità politica e imprenditoriale, il quale ha dimostrato che possiamo seguire con passione e coraggio i nostri sogni, costruendo una realtà di unità dell’uomo con l’uomo. A questo serve il coraggio: a costruire. C’è sempre un sottile filo invisibile che coniuga quel che è stato ieri e l’oggi. Ed è negli otto figli di Ettore Bernabei che continua la sua testimonianza, la condivisione dei suoi valori. Il primogenito Marco è medico, il secondogenito Roberto, geriatra divenuto in questo anno 2021, “l’Archiatra” il medico personale di Papa Francesco.
Dal 20 Novembre 2021 appartengo all’Ordine di Parte Guelfa. Una frase semplice ma che contiene valori che vanno custoditi e ampliati, specie in una società che ci vede sempre più disconnessi dalla vita reale. Appartenenza, che bella e difficile parola. Quando “appartenenza” è solo lo sforzo che facciamo per un vivere civile, non è appartenenza. Quando il termine “appartenenza” si traduce in un egoistico “sei mia o mio” non è appartenenza. Ma quando “appartenenza” diventa, avere gli altri dentro se stessi, allora si, quella è vera appartenenza. Quello che accomuna le donne e gli uomini di Parte Guelfa non è la sola bellezza di far parte di un gruppo esclusivo e neppure di stare sotto ad un qualche “campanile”. Quello che accomuna questo variegato “popolo Guelfo” è il rispetto verso il pianeta che ci ospita.
Al termine delle tre giornate fiorentine, svoltesi nelle bellissime cornici della Rettoria di San Carlo Borromeo in Via dè Calzaiuoli, della Basilica di Santa Croce e del Palagio di Parte Guelfa, desidero porgere un cordiale saluto a tutti i Confratelli e Consorelle ed in particolare alle nuove Dame ed ai nuovi Cavalieri, con una semplice frase: Benvenuti a Casa! Perché benvenuti a casa? Semplicemente perché in Parte Guelfa, accogliamo con calore persone senza fare distinzione alcuna, convinti che, nel segno della Enciclica di Papa Francesco, “Fratelli Tutti”, siamo veramente tutti fratelli e tutte sorelle, e perché applichiamo la famosa frase di Papa Giovanni Paolo II, “Aprite le porte del Vostro Cuore, Non Abbiate Paura”, costruendo e gettando ponti con ogni realtà civile e religiosa, senza alcun timore, nel rispetto dei propri valori, certi che il fine comune è la salvaguardia del Pianeta Terra dove tutti viviamo.
Credo di vivere ancora in un sogno, non mi sembra ancora possibile che quanto successo alle ultime Investiture Solenni di Parte Guelfa sia vero. Non è reale. Quando abbiamo detto che stavamo facendo la storia, era vero. Ho visto scene e vissuto emozioni che coloro che non erano presenti non potranno mai immaginare. Ho visto Cavalieri e Dame appena investiti tenere su il mantello e iniziare a servire chi doveva ancora essere addobbato. Ho visto i primi farsi ultimi e gli ultimi sentirsi fieramente ed orgoglisaomente primi. Ho visto far pace Guelfi e Ghibellini, ebrei e musulmani, nobili e plebei. Questo è Parte Guelfa e vorrei anche fare nome e cognome di chi si è speso per rendere possibile tutto questo in tanti anni di lavoro, per far sì che tutto questo fosse tangibile. Ma sarebbe sbagliato citare solo alcuni in quanto tutti hanno dato una mano a trasformare un sogno in una bellissima realtà.