Il motore della politica non è la real politik, che si limita ad amministrare l’esistente, ma una visione che indica nuovi orizzonti. L’ispirazione visionaria più importante per la politica dei cattolici nel secondo dopoguerra è venuta da Giorgio La Pira verso la pace fra i popoli, la piena occupazione e la conversione del materialismo. Per La Pira il compito che il Creatore aveva dato alla donna e all’uomo era di fare insieme i giardinieri della terra sia nell’azione che nella contemplazione. In seguito alla cacciata dall’Eden se n’è aggiunto un altro, quello della costruzione storica della città terrena in armonia con la città celeste. Dove prendere le indicazioni per una simile armonia? Nella natura creata, tendendo alla complementarietà fra città e campagna.
Autore: Andrea Claudio Galluzzo Pagina 23 di 59
Un Paese si salva con la capacità di sognare. Circa sessantotto anni fa il sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira con l’illuminato presidente dell’ENI Enrico Mattei affrontarono e risolsero la crisi del Pignone, all’epoca la principale industria dell’Italia centrale. Ci sono due ragioni per ricordare questo fatto oggi in Parte Guelfa: la prima è che fu quello un clamoroso esempio di riconversione industriale, qualcosa che oggi non si riesce proprio a realizzare in alcun settore; l’altra ragione è che La Pira e Mattei erano due cattolici impegnati nella vita civile, una razza che sembra in via di estinzione nel nostro paese dove imperversa una classe politica impreparata e inadatta a fronteggiare la realtà difficile nella quale naviga il Paese con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Sono passati quasi quarantacinque anni dalla scomparsa di Giorgio la Pira, il sindaco fiorentino che in molti desiderano sia “Beato”. E’ nelle parole del Presidente della Fondazione La Pira, Mario Primicerio, ex Sindaco di Firenze e suo stretto collaboratore, che si può comprendere il lungo iter della beatificazione. “Sarebbe bello, che il processo di beatificazione di Giorgio La Pira si concludesse fino a che è ancora viva la memoria”. “Riconoscerlo come Venerabile – ha proseguito Primicerio – significa indicarlo come esempio di come un cristiano può vivere la politica: per un cristiano la politica non è un optional, si può fare politica anche da un monastero di clausura se la preghiera è orientata al mondo. Così come si può non fare politica anche militando in un partito o in un sindacato, se si persegue solo un interesse di parte”.
Il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha descritto la Conferenza internazionale dei sindaci del Mediterraneo che prevederà la presenza di Papa Francesco come un “evento storico nel segno del sindaco ‘Santo’ Giorgio La Pira”. La conferenza della CEI ‘Mediterraneo frontiera di pace’ e il contestuale summit internazionale dei sindaci del Mediterraneo si terrano dal 24 al 27 Febbraio 2022 in contemporanea con il convegno della Conferenza Episcopale Italiana ‘Mediterraneo frontiera di pace’, l’incontro dei vescovi di tutte le Chiese delle diverse sponde del Mare Nostrum. La Conferenza dei sindaci radunerà a Firenze, sulla scia dei grandi convegni di La Pira, 100 sindaci provenienti da tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal Nord Africa al Medio Oriente, dalla Grecia e i Balcani a Francia e Spagna.
Non si può comprendere la personalità di La Pira se non si pone in evidenza la sua dimensione mistica, il suo confidare totalmente nella Grazia divina e soprattutto il ritenersi strumento di Dio per elargire e programmare la carità anche dal punto di vista politico. Riflettere sulla tematica della città era per La Pira una chiamata divina. Era del tutto convinto che l’umanità è stata intessuta da virtù e valori per mezzo del ruolo e della funzione che alcune città hanno assunto nel corso della storia. Chi vive all’interno della città è responsabile di un patrimonio che gli è stato consegnato per il bene delle generazioni. La metafisica della città dunque portava verso un cammino di unione tra le città per poi avere come effetto più prossimo l’unione degli Stati. Nell’opera di La Pira è possibile intravedere un intervento politico che si è concentrato verso le associazioni che sono fondamentali nella grande società, attuando un’opera chirurgica d’intervento intorno ai mali sociali.
L’Arciconfraternita Parte Guelfa, pur affondando le sue radici nella cavalleria fiorentina del XIII secolo, istituzione di carattere militare, che vide poi cambiare le sue funzioni in quelle di salvaguardia del territorio grazie alla Legge dell’Unione, promulgata dal Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici nel 1549, ha indubbiamente ricevuto un’importante spinta propulsiva dalle due Encicliche dell’attuale Santo Padre, Papa Francesco, Laudato Si del 2015 e Fratelli tutti del 2020. Le ferventi attività di salvaguardia ambientale poste in essere dai Cavalieri e Dame di Parte Guelfa, in aggiunta alle proprie scelte individuali coerenti ed eco-sostenibili in qualità di cittadini e consumatori, recepiscono infatti appieno le esortazioni contenute nella Laudato Si in tema di difesa, rispetto e custodia del Creato, come patrimonio naturale, dono inestimabile di Dio da trasmette alle future generazioni.
Nella giornata di sabato 29 Gennaio 2022 nella sede operativa del Visarno, a Firenze si è tenuta una mattinata dedicata al tesseramento della nostra Arciconfraternita per l’anno 2022. Desideriamo ringraziare le numerose Dame e Cavalieri che si sono presentati per ritirare la tessera associativa ed effettuare il pagamento della Quota annuale, che è di soli 50,00 Euro. Altro caloroso ringraziamento va a tutti coloro che si sono occupati con spirito di dedizione volontario per la buona riuscita dell’evento. Per tutti coloro che non sono potuti intervenire e che sono in regola con la quota associativa, la tessera di appartenenza viene spedita al proprio indirizzo, rilasciato al momento della propria iscrizione, tramite servizio di posta ordinaria.
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