Le insegne di Parte Guelfa sono presenti quasi ovunque a Firenze. Un magnifico stemma può essere osservato nella Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio, che prende il nome dai motivi floreali che ne decorano il soffitto e le pareti, è l’unica sala che ivi conserva ancora oggi l’aspetto quattrocentesco. La sala fu ricavata nel 1472 dalla divisione in due ambienti della Sala Grande effettuata da Benedetto e Giuliano da Maiano, i due ambienti sono oggi la Sala dei Gigli e la Sala delle Udienze. In questa sala si trova esposta la statua in bronzo di Giuditta e Oloferne, capolavoro di Donato de’ Bardi detto Donatello.
La statua fu eseguita tra il 1457 e il 1464. La stanza è decorata con soffitti a cassettone intagliati e dorati con motivi ornamentali e floreali (gigli) su campo azzurro. Sia il soffitto sia il fregio con i leoni sono opera di Giuliano da Maiano. I gigli sono in onore del re di Francia protettore della Repubblica fiorentina. Il portale in marmo che collega la Sala dei Gigli alla Sala dell’Udienza è opera di Benedetto e Giuliano da Maiano. La porta in legno intarsiata con Dante e Petrarca (1476-1480) è opera di Giuliano da Maiano e Francesco di Giovanni detto il Francione.
Sulla parete est presenta una serie di affreschi di Domenico Ghirlandaio (Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio), che rappresentano una composizione classicheggiante con finte architetture dipinte che dividono la composizione in tre settori. Il settore centrale presenta San Zanobi con Santo Stefano e San Lorenzo. I due settori laterali presentano figure di personaggi della storia romana (a destra sono raffigurati Decio, Scipione e Cicerone; a sinistra Bruto, Muzio Scevola e Furio Camillo). Gli affreschi furono eseguiti dal Ghirlandaio tra il 1482 e il 1485. Nel XVI secolo a seguito dei restauri di Palazzo Vecchio eseguiti dal Vasari parte degli affreschi furono danneggiati con l’apertura di una porta verso la Sala delle Carte Geografiche.
Sulla parete dove si trovano gli affreschi del Ghirlandaio si aprono due finestre trecentesche, questa parete era infatti la parete esterna di Palazzo Vecchio prima dell’aggiunta della fine del XV secolo. Dalla Sala dei Gigli tramite queste antiche finestre si accede sia alla Cancelleria sia alla Sala delle Mappe o delle Carte Geografiche. L’antica Cancelleria delle Repubblica Fiorentina è una piccola stanza dove probabilmente si trovavano gli uffici dei cancellieri della Repubblica, tra questi anche il famoso Niccolò Machiavelli, a suo ricordo nella stanza si trova un suo busto. Durante il periodo mediceo la stanza fu adibita a locale della Guardaroba. Qui si trova anche l’originale del bassorilievo di “San Giorgio che uccide il drago” opera di Andrea da Pontedera che si trovava sull’esterno della Porta San Giorgio delle mura di Firenze.
Autore
Andrea Spingi