All’interno del Duomo il popolo di Firenze vedeva storici testimoni della fede in Cristo: i santi raffigurati nelle vetrate, pale d’altare e sculture. Vedeva anche alcuni personaggi della propria storia, tra cui grandi militi che avevano condotto gli eserciti della Repubblica in battaglia: soldati professionali denominati appunto ‘condottieri’. La compresenza delle due categorie dentro la Cattedrale suggeriva un legame tra santità cristiana e virtus civica: tra la comunità ecclesiale e quella cittadina. E dunque in tale contesto la Parte Guelfa era sempre presente.
Il sarcofago del condottiero Piero Farnese con le insegne della Parte Guelfa
La Sala delle Navate nel grande Museo dell’Opera del Duomo raccoglie alcuni dipinti un tempo nelle navate della cattedrale, insieme ai resti del primo dei monumenti a uomini illustri per cui Santa Maria del Fiore è celebre: tra di essi vi è la tomba del condottiero Piero Farnese (1310-1363), ricavata da un antico sarcofago romano e originalmente sormontata da una statua equestre la cui forma è ricordata in delineazioni sette e ottocentesche. Al centro del sarcofago è ben visibile lo stemma della Parte Guelfa affiancato dalla croce, arme del popolo fiorentino, che si tramanda che fosse adottata nel 1292, anno nel quale fu creato il Gonfalonierato di Giustizia, e dal giglio, arme della città di Firenze.
Il Salone del Paradiso nel Grande Museo del Duomo di Firenze
Il Museo dell’Opera presenta la maggiore concentrazione di scultura monumentale fiorentina al mondo: statue e rilievi medievali e rinascimentali in marmo, bronzo e argento dei maggior artisti del tempo. Capolavori che, nella maggior parte dei casi, furono realizzati per gli esterni ed interni delle strutture ecclesiastiche che ancora oggi sorgono davanti al Museo: il Battistero di San Giovanni, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto. Seimila metri di quadrati di superficie articolati in ventotto sale e suddivisi su tre piani: un progetto che si promette di rinnovare parzialmente il museo, allestire nuovi locali e inventare altri spazi interstiziali. Uno spettacolare allestimento in grado di valorizzare capolavori unici al mondo che per la prima volta vengono presentati in modo adeguato e fedele al senso per cui sono stati creati. Un museo nel museo, un concentrato di fede, arte e storia che non ha eguali al mondo perché in esso affondano le radici della cultura occidentale. La missione particolare del Museo dell’Opera infatti è quella di presentare in modo adeguato le opere fatte per questi edifici, che nell’insieme costituiscono ciò che oggi è chiamato il “Grande Museo del Duomo”.
Autore
Andrea Claudio Galluzzo