Parte Guelfa ha realizzato la scorsa Domenica 10 Aprile 2022 un vasto monitoraggio nella Tenuta di San Rossore, patrimonio naturalistico e culturale da tutelare e conservare al meglio per i posteri. Inserita nel Parco di Migliarino, La Tenuta San Rossore si trova in provincia di Pisa, sulla costa tirrenica, ed è un’ottima meta per una rilassante vacanza sul bellissimo litorale toscano. Prima proprietà del Re d’Italia, poi del Presidente della Repubblica la Tenuta di San Rossore, un’oasi di natura alla foce dell’Arno. E’difficile che una persona, in Italia, non abbia mai sentito parlare della Tenuta di San Rossore, se non altro perché è stata prima proprietà del Re d’Italia e poi, dal 1956 al 1999 del Presidente della Repubblica Italiana, molto frequentata quindi da personalità del mondo politico e non. Oggi la Tenuta di San Rossore fa parte del parco naturale di Migliarino, che si trova lungo la costa tirrenica nelle province di Lucca e Pisa.
La storia della Tenuta di San Rossore inizia molti anni fa. Prima del Medioevo era una laguna. Con il passare degli anni, i fiumi che sfociano in quella zona portarono terra che trasformò man mano la laguna in una zona paludosa. Nel Medioevo si installarono nella zona diversi monasteri, di vari ordini religiosi. Uno di questi era dedicato a San Luxorio o Lussorio, martire cristiano il cui nome fu in seguito trasformato in San Rossore. Tra il 1500 e il 1700 fu la famiglia Medici di Firenze a gestire la zona, con imponenti lavori di bonifica tra i quali lo spostamento della foce dell’Arno più a nord di due chilometri. Si tratta del famoso “Taglio Ferdinandeo” del 1606.
Successivamente gestirono la zona gli Asburgo-Lorena e, nel periodo napoleonico, inorno al 1800, Elisa Bonaparte. Con la caduta di Napoleone la tenuta tornò ai Lorena, con i quali si diede inizio all’impiego della stessa come sede di rappresentanza. All’unità d’Italia, nel 1861, la Tenuta di San Rossore divenne proprietà del Re d’Italia e quindi, come già citato, del Presidente della Repubblica dal 1956. Nel 1999, durante il settennato del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, la Tenuta di San Rossore fu ceduta alla Regione Toscana. In tutti questi anni molte storie curiose sono avvenute in questo bellissimo luogo. Una delle più particolari riguarda l’allevamento di dromedari. Il primo esemplare del simpatico quadrupede di origine nordafricana fu introdotto nella zona da Ferdinando II de’ Medici, nel 1622. Si adattò bene, per cui negli anni successivi ne furono importati altri, fino a formare un nutrito gruppo di dromedari che, nel 1789, raggiunsero quasi le 200 unità. La presenza di questi animali proseguì anche nel 1900, tanto che furono ammirati dal poeta Gabriele D’Annunzio, che però li scambiò per cammelli.
A causa della carestia, la seconda guerra mondiale fu fatale anche per questi animali, e il tentativo successivo di allevamento finì nel 1976, quando morì l’ultimo esemplare. Oggi si sta ancora parlando di reintroduzione di questi animali esotici nella tenuta. Evidentemente la Tenuta di San Rossore ha sempre indotto i proprietari dei luoghi all’introduzione dell’allevamento di animali. Dopo gli esotici dromedari, i cavalli. Il tutto ebbe inizio nel 1829, quando il Granduca Leopoldo II fece realizzare una pista per le corse a cavallo. Nel 1854 si è svolta la prima vera e propria riunione corse, e nel 2004 è stato celebrato il centocinquantesimo anniversario di quell’evento. Annesso all’Ippodromo si è sviluppato in seguito un pregiato allevamento di cavalli purosangue. Oggi all’Ippodromo di San Rossore si svolgono numerose gare ippiche di livello internazionale.
Per il pubblico di turisti e visitatori, nella Tenuta di San Rossore sono organizzate molte escursioni e con i mezzi più vari: a piedi, con il trenino, in pullman, in bicicletta, con un romantico calesse e anche a cavallo. Tra queste cito l’escursione a piedi, della durata di due ore, per andare a vedere un impareggiabile tramonto sul mare. Il tragitto si sviluppa negli affascinanti sentieri presenti nel bosco della tenuta che arrivano sul selvaggio litorale. Questa passeggiata è piuttosto agevole, per cui adatta a persone anche non particolarmente allenate dal punto di vista fisico. Dal punto di vista tecnico è suggerito portarsi appresso attrezzature come macchine fotografiche e videocamere per immortalare il famoso tramonto di San Rossore. Parte Guelfa sottolinea che occorrono molti sforzi per salvaguardare il Parco di Migliarino, si cui la Tenuta di San Rossore è parte, è un territorio eccezionale sia dal punto di vista del paesaggio che da quello botanico e naturalistico. Occorre dedicare energie importanti alle aree che lambiscono il mare, purtroppo invase dalle plastiche, raggiungibili con brevi passeggiate. Sicuramente affascinanti, e adatte anche i portatori di handicap, le visite guidate in carrozza che consentono la visita alle zone umide e al bosco, tra gli allevamenti di animali fino alle dune sabbiose in riva al mare.
Parte Guelfa col gruppo a piedi dello Squadrone Dragoni è orgogliosa di aver realizzato attività di pulizia da rifiuti in plastica nelle aree attraversate e di contribuire alla proteziona ambientale di un territorio tanto prezioso dal punto di vista naturalistico.
Autori
Massimiliano Pulvano Guelfi e Massimo Galardini