Parte Guelfa, al contempo istituzione di cavalleria e arciconfraternita, è dedita alla salvaguardia dell’ambiente dal 1549 grazie all’incarico conferitole da Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana. Parte Guelfa venne istituita nel 1266 dai cavalieri di Firenze per liberare la capitale della Toscana ed i comuni d’Italia dall’impero degli Hohenstaufen e per questa buona causa ricevette l’approvazione ed i sigilli dal Papa francese Clemente IV che era la principale autorità europea, unica a poter dare e confermare i privilegi a regni e istituzioni. Ma Parte Guelfa ha sempre conservato vera autonomia dalla Chiesa di Roma mantenendo sin dall’inizio la sua completa indipendenza decisionale nell’ammissione di nuovi membri e nella determinazione delle sue regole e delle sue politiche.

Fino al XXI secolo, per oltre sette secoli, i Cavalieri e le Dame sono sempre stati italiani e ovviamente erano cristiani cattolici. Oggi Parte Guelfa è un’istituzione universale dove sono rappresentate quasi 50 nazionalità di tutte le confessioni religiose. Insieme vi sono ebrei, cristiani (protestanti tedeschi, protestanti svedesi, valdesi, avventisti, greco-ortodossi, ortodossi russi, ortodossi rumeni, cattolici, armeni, melchitici, maroniti, battisti, anglicani), musulmani (sunniti e sciiti), drusi, indù, buddisti , taoisti, lakota e anche gli atei sono rappresentati.

Parte Guelfa rivendica con orgoglio di non aver mai preso parte ad alcuna crociata o guerra di religione. Tutte le battaglie dei secoli XIII, XIV e XV combattute dai Cavalieri di Parte Guelfa avevano l’obiettivo di ottenere o preservare l’indipendenza politica ed economica di Firenze e dei suoi territori alleandosi talvolta con la Santa Sede e altre volte con la Francia o altri regni secondo alla contingenza storica. Questi fatti sono descritti molto bene anche da Dante Alighieri, il più importante poeta italiano, anch’egli Cavaliere di Parte Guelfa.

Dal 2015 Parte Guelfa, confermando la sua piena indipendenza, ha modificato il proprio atto costitutivo e ha iniziato ad ammettere membri non italiani appartenenti a tutte le nazioni, etnia, cultura o religione. Da allora tutti coloro con un profilo adeguato che desiderano prendersi cura dell’ambiente sono i benvenuti e con giogia ammessi in Parte Guelfa a condizione di essere in grado di avere cuore e mente aperti e mostrare sentimenti di fratellanza a tutti gli altri membri.

La Parte Guelfa non usa simboli religiosi se non tre volte l’anno in Italia per le tradizionali cerimonie di Natale, Pasqua e Corpus Domini quando una croce è fissata sulla bandiera. Ovviamente non è obbligatoria la partecipazione dei soci ma manteniamo la presenza ha valenza tradizionale. I nostri simboli sono l’Aquila rossa e il Drago verde e li usiamo in tutti gli eventi ufficiali e non. Non avremo mai problemi ad utilizzare altri simboli per onorare altre autorità civili o religiose in altri paesi. Le Solenni Investiture si svolgono tradizionalmente a Firenze e utilizziamo la nostra casa, l’antico Palagio di Parte Guelfa sito in Piazza di Parte Guelfa 1, sita nel centro storico della città. Il giorno prima si celebra, a seconda della nazionalità dei membri e non della loro religione, la cerimonia della Veglia in un grande spazio, normalmente una chiesa o basilica, che deve essere abbastanza grande da ospitare centinaia persone. Le nostre cerimonie si tengono nei luoghi tra i più importanti d’Italia che appartengono allo Stato e sono spesso classificate come musei; sono monumenti nazionali e sono anche gli unici luoghi in grado di contenere tale pubblico anche secondo le prescrizioni di legge.

Parte Guelfa rispetta tutte le tradizioni in modo totalmente neutro e manterrà sempre questa linea per onorare e includere tutte le identità e le differenze considerandole come il suo principale tesoro. Parte Guelfa è un’istituzione universale, una comunità di fratelli e sorelle attivi per salvare la Madre Terra, la nostra casa comune, poiché siamo tutti responsabili di preservarla per le generazioni future; poiché condividiamo tutti la stessa biologia, respiriamo tutti la stessa aria e beviamo tutti la stessa acqua.

 

Autore

Andrea Claudio Galluzzo