Parte Guelfa Bronzino ritratto Cosimo I MediciAncora oggi nel 2021 la Parte Guelfa rende onore agli incarichi ricevuti nel XVI secolo dal primo Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici attraverso la Legge dell’Unione del 1549 e con ulteriori assegnazioni avvenute tra il 1559 ed il 1564 le quali modificarono la funzione dell’antica Magistratura di Parte Guelfa, sottraendole le funzioni di cavalleria militare e attribuendole competenza piena nella gestione del territorio granducale dalla regimentazione delle acque alle manutenzione delle aree rurali e boschive e conferendole anche la giurisdizione nelle liti tra proprietari terrieri. Cosimo I, sebbene esercitasse dispoticamente il potere, ebbe il merito di trasformare di fatto Parte Guelfa in un “Ministero dell’Ambiente” ante litteram e fu un visionario riformatore e gestore dello Stato mettendo le fondamenta organizzative di quell’area della penisola italiana denominata oggi regione Toscana.

Parte Guelfa Cosimo I de Medici Granduca di ToscanaSotto l’amministrazione di Cosimo I la Toscana divenne uno Stato al passo coi tempi. Esautorò da ogni carica, anche formale, la maggior parte delle importanti famiglie fiorentine, non fidandosi dei loro componenti. Scelse piuttosto funzionari di umili origini. Una volta ottenuto il titolo di Granduca di Toscana da papa Pio V nel 1569, mantenne la divisione giuridica ed amministrativa tra il Ducato di Firenze, il cosiddetto “Stato vecchio”, ed il Ducato di Siena, detto “Stato Nuovo”, tenendo le due zone sapientemente separate e con magistrature proprie. Rinnovò l’amministrazione della giustizia, facendo emanare un nuovo codice criminale. Rese efficienti i magistrati e la polizia. Le sue carceri erano tra le più temute d’Italia. Similmente alle corti dell’Europa dell’epoca, il principe creò la struttura complessa di un casato, ricco di figure professionali e culturali nuove per la storia cittadina.

Spostò la sua dimora da Palazzo Medici, oggi Palazzo Medici Riccardi, a Palazzo Vecchio, in modo che ogni fiorentino avesse ben chiaro che il potere era tutto nelle sue mani. Anni più tardi si trasferì a Palazzo Pitti. Introdusse e finanziò la fabbricazione di arazzi. Costruì strade, opere di prosciugamento, porti. Dotò molte città toscane di fortilizi. Rafforzò l’esercito, istituì nel 1561 l’Ordine marinaresco di Santo Stefano, con sede a Pisa nel vasariano Palazzo dei Cavalieri, e migliorò la flotta toscana, partecipando alla battaglia di Lepanto. Con la Legge dell’Unione del 1549 e con ulteriori assegnazioni tra il 1559 ed il 1564 modificó la funzione dell’antica Parte Guelfa, sottraendogli funzioni militari e attribuendogli competenza piena nella gestione del territorio granducale dalla regimentazione delle acque alle manutenzione delle aree rurali e boschive. Promosse le attività economiche, sia recuperando antiche lavorazioni, come l’estrazione dei marmi, sia creandone di nuove. La Toscana le deve i suoi natali e la Parte Guelfa il suo ruolo odierno.

 

Autori

Marco Crisci e Andrea Claudio Galluzzo